Voli cancellati, ira Ilardi - Le Cronache Salerno
Salerno

Voli cancellati, ira Ilardi

Voli cancellati, ira Ilardi

Un’ombra lunga e preoccupante si allunga sull’Aeroporto di Salerno “Costa d’Amalfi e del Cilento”. Dopo un’estate che aveva fatto sperare in una ripresa del turismo post-pandemia, i numeri del traffico aereo stanno registrando una contrazione che, secondo gli operatori del settore, non può più essere ignorata. Al centro del dibattito, e delle polemiche, torna l’annosa questione dell’assenza di un piano marketing incisivo e di lungo termine per sostenere lo scalo, vettore ritenuto cruciale per lo sviluppo dell’intera provincia. A lanciare l’ennesimo e più accorato allarme è Antonio Ilardi, presidente di Federalberghi Salerno, che non usa mezzi termini per descrivere lo scenario attuale. “Siamo preoccupati per il calo di rotte, voli e passeggeri dell’Aeroporto di Salerno”, ha dichiarato Ilardi, rimarcando una tendenza negativa in atto da mesi. La preoccupazione del presidente Ilardi si acuisce nel riscontrare come i ripetuti inviti a intervenire siano rimasti inascoltati. “Siamo ancor più preoccupati che i nostri plurimi appelli per supportare lo scalo con un piano di marketing che sostenesse il traffico aereo ed evitasse conseguenze, già previste ed annunciate, siano caduti e continuino a cadere nel vuoto”, ha specificato il presidente di Federalberghi. Già tre anni fa, infatti, l’associazione aveva richiesto un’azione di promozione mirata in tutti i Paesi e le località da cui erano previste rotte verso l’aeroporto salernitano. La posta in gioco è alta e riguarda la competitività turistica dell’intera provincia. Ilardi sottolinea che il depotenziamento in atto non può essere imputato solo alle ben note criticità infrastrutturali. “Le tante carenze infrastrutturali, quali la capacità dell’aerostazione e la qualità dei collegamenti, al cui superamento si sta lavorando, non giustificano il fenomeno di contrazione che è in atto da mesi”, ha spiegato, evidenziando che sebbene i lavori per risolvere tali carenze siano in corso, la diminuzione di rotte e voli attivi (tra i pochi restanti quelli verso Milano, Torino e Vienna) è un sintomo di una falla promozionale ben più grave. La necessità di un robusto piano di marketing non è una novità nel dibattito sullo scalo salernitano. Già durante l’estate, in una conferenza stampa tenutasi presso l’aeroporto stesso a un anno dalla riapertura, i vertici di GESAC (la società di gestione) avevano messo in luce la necessità di affrontare alcune criticità. In quell’occasione, la direttrice commerciale Aviation di GESAC, Margherita Chiaramonte, aveva riferito che alcune compagnie aeree, dopo un iniziale periodo di operatività, avevano già dovuto intervenire con modifiche e con la cancellazione di alcune tratte risultate perdenti, anche a seguito di feedback raccolti. Le criticità individuate dalla direttrice Chiaramonte riguardavano, in particolar modo, la raggiungibilità e la promozione territoriale di Salerno e della sua provincia all’estero, aspetti che richiedevano un intervento urgente. Le previsioni negative di allora sembrano purtroppo essersi materializzate nel calo di rotte, voli e passeggeri che ora preoccupa fortemente Federalberghi. Il presidente Ilardi respinge l’idea che l’attuale fenomeno di contrazione sia inevitabile e invita gli enti a un cambio di rotta immediato. “Oggi va urgentemente programmata questa azione (di marketing, ndr) per gli anni a venire se non vogliamo assistere ad ulteriori depotenziamenti dell’infrastruttura”, ha ammonito il presidente di Federalberghi, insistendo sulla logica di investimento delle risorse pubbliche. Per Ilardi, infatti, è un controsenso pensare di sostenere il settore turistico provinciale con misure frammentate e poco mirate. “È illogico pensare di sostenere il turismo in provincia di Salerno con finanziamenti a pioggia o studi astratti. Ogni risorsa va investita nella promozione dello scalo aeroportuale”, ha affermato con convinzione, definendo l’infrastruttura aeroportuale come “il più decisivo vettore di sviluppo a disposizione del Territorio”. L’auspicio è che questo ennesimo richiamo possa trovare finalmente riscontro tra gli attori istituzionali. “Ci auguriamo che gli enti pubblici, gli enti economici e lo stesso gestore possano accogliere il nostro ennesimo appello e la nostra costante e costruttiva disponibilità”. Dunque, mentre l’aeroporto di Salerno continua a lottare con carenze strutturali (pure ammesse da Ilardi, ma in via di superamento), è l’assenza di una strategia di marketing territoriale a lungo termine che ne sta minando la capacità di attrarre e mantenere flussi aerei stabili. La prospettiva di un ulteriore depotenziamento, in assenza di un’azione di promozione concertata e finanziata, è il timore che accomuna ora l’intero comparto turistico salernitano. er.no