Tutto come previsto. Non c’è partita per gli sfidanti di Vincenzo De Luca: il presidente uscente candidato del centrosinistra con 15 liste a suo sostegno, stravince le elezioni regionali e prosegue la sua guida di Palazzo Santa Lucia. Una campagna elettorale tutta in salita per i suoi avversari che hanno dovuto principalmente fare i conti con il picco di gradimento e popolarità raggiunto dall’ex sindaco di Salerno soprattutto nel periodo del lockdown, quando le sue tradizionali dirette Facebook del venerdì contavano migliaia di visualizzazioni. Un consenso progressivo incassato da più parti dell’elettorato, anche quello non tipicamente di sinistra, considerando anche che le liste che lo appoggiano sono veramente trasversali, potendo contare anche sul sostegno di alcuni big della politica della Prima Repubblica, da Ciriaco De Mita a Paolo Cirino Pomicino fino a Clemente Mastella, nonché su una serie di liste civiche. Il suo eterno rivale di centrodestra, Stefano Caldoro, si aggiudica il secondo posto. Una sfida, quella tra i due, che dura da oltre dieci anni: nel 2010 a vincere fu l’ex ministro del governo Berlusconi incassando il 54,2% dei consensi contro il 43% di De Luca. Situazione capovolta nel 2015 quando fu l’ex primo cittadino di Salerno a brindare raccogliendo il 41,5% delle preferenze contro il 38,8% del contendente. Una sconfitta amara per Caldoro che scenderebbe, invece, al suo minimo storico. A nulla è bastato imbarcare tra i suoi supporter anche Matteo Salvini e la Lega che non riescono a sfondare. Rispetto a cinque anni fa arretra anche Valeria Ciarambino, candidata del Movimento 5 stelle. L’esponente pentastellata è tornata a sfidare i suoi storici avversari, restando pure questa volta al terzo posto. Erano in tutto sette i candidati alla presidenza della Regione Campania: oltre a De Luca, Caldoro e Ciarambino, in campo c’erano Luca Saltalamacchia (Terra), Giuliano Granato (Potere al Popolo), Giuseppe Cirillo (Partito delle buone maniere) e Sergio Angrisano (Terzo polo). “Il mio ringraziamento va alle forze politiche che mi hanno sostenuto e ai cittadini di Napoli e della Campania. Questo dato non può essere letto come schieramenti di sinistra e di destra. La mia candidatura è stata sostenuta da tante forze differenti, che si sono riconosciute in un programma di governo e nel lavoro fatto in questi anni. Questo risultato esprime l’orgoglio di Napoli e della Campania per la riconquistata dignità nazionale ed internazionale. Possiamo camminare a testa alta”, ha dichiarato il governatore De Luca, commentando i risultati – seppur parziali – delle regionali. “Questo risultato è frutto della condivisione di un programma che guarda al futuro, soprattutto sul lavoro, per i giovani di Napoli e della Campania. Questo è il nostro obiettivo centrale, oltre che quello di migliorare gli standard e proseguire nel rinnovamento della sanità, ha aggiunto il governatore, riconfermato alla guida di Palazzo Santa Lucia con un risultato senza precedenti. “L’ondata di ripresa dell’epidemia è già presente in Italia. E’ necessario rigore, sarebbe irresponsabile non capire che siamo già nella seconda ondata. Va superato questo clima di rilassamento”, ha aggiunto a proposito dell’emergenza Covid. Per De Luca ora è necessario lavorare sul piano nazionale per i fondi europei: “il mio auspicio è che decidiamo rapidamente l’uso di tutti i canali finanziari europei, abbiamo bisogno di risorse da investire e non di cincischiamenti tardo ideologici su Europa e no Europa”. Il presidente ha poi commentato il netto distacco dai suoi avversari, confermando che per lui è motivo di orgoglio: “Godiamo questo momento come è giusto, ma senza gavazzare, non abbiamo tempo da perdere”. Nel comitato il clima non sembrava clima di festa, anche se lo stesso De Luca riconosce che “non è piccola cosa quella che è successo – dice riferendosi al distacco enorme con il competitor Stefano Caldoro – mi colpisce e mi inorgoglisce, ma mi dà anche l’energia necessaria a tutti noi per riprendere da questa sera il lavoro”. “Abbiamo convinto i cittadini indicando un programma che ha al centro un solo obiettivo: il lavoro – spiega il governatore -. La nostra ambizione e’ quella di interrompere o almeno frenare l’emorragia di giovani che dal sud va a nord o in Europa o in altre parti del mondo”. Sui primi obiettivi della sua seconda gestione De Luca parla chiaro: “Vogliamo conquistare standard elevati nei grandi servizi di civiltà e puntiamo a completare il programma di rinnovamento della sanità campana. Poi miriamo a risultati storici nei settori della gestione dei rifiuti, della depurazione delle acque e nel sistema dei trasporti pubblici. Tra un anno e mezzo – conclude il governatore – potremo dire di essere la regione ambientalmente piu’ avanzata d’Italia”. L’ex sindaco di Salerno ammette poi che la sua candidatura è stata sostenuta ovviamente dal mondo progressista ma anche da tante forze moderate e della destra non ideologica: “queste forze si sono riconosciute in un programma di governo e nel lavoro di questi anni, non soltanto nella fase piu’ dura dell’epidemia ma anche nel momento del varo di un piano socio economico di oltre un miliardo di euro a sostegno delle imprese, delle famiglie, dei disabili e dei pensionati”. E poi un appello al governo centrale affinchè metta in atto un piano economico sociale come fatto dalla Regione Campania: “mi augurerei che anche il governo nazionale facesse quello che abbiamo fatto sul piano regionale: un piano socio economico di sostegno ai settori deboli della società’ italiana e un grande piano di sostegno all’imprenditoria del nostro Paese”.
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