Stato di agitazione della polizia municipale a Salerno e rischio sciopero, l’assessore Mimmo De Maio convoca operatori e rappresentanti sindacali per un confronto alla presenza del comandante dei vigili urbani. Si terrà il 10 maggio l’atteso faccia a faccia su orario di lavoro e nuova organizzazione con Cgil, Cisl, Uil e Csa. I sindacati hanno chiesto la revoca immediata degli ordini di servizio emessi dal comandante.
«Sono disposizioni assunte in violazione del regolamento del Comune di Salerno – sottolinea Angelo Rispoli, Rsu della Csa – e dell’intesa raggiunta tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali. Si era convenuto di attuare un percorso di riorganizzazione della polizia municipale sulla base di un confronto che definisse un preciso organico e un organigramma oltre ai lavori di sistemazione della caserma».
La vertenza include anche altre questioni, come il pagamento del servizio svolto in occasione dei match casalinghi della Salernitana e la chiusura del Contratto Decentrato Integrativo scaduto e non ancora rinnovato.
«Finora non abbiamo avuto notizie di revoche dei provvedimenti assunti – aggiunge Rispoli unitamente agli altri delegati Csa, Claudio Vuolo e Giovanni De Luca – Questo alimenta le tensioni. Si tratta di decisioni sciagurate per la sicurezza, basti pensare alla chiusura per mezz’ora della centrale operativa di notte. C’era inoltre un impegno con l’amministrazione per i lavori alla caserma, tra cui il ripristino della camera di sicurezza, senza dimenticare i cancelli che non si chiudono e l’atrio che cade a pezzi.
Bisogna avere strutture adeguate e mettere in campo idee chiare». Sulla vicenda interviene anche Adolfo Abate, coordinatore del settore polizia municipale della Cisl Fp: «A nostro parere questi provvedimenti non aiutano l’organizzazione ma aumentano i carichi di lavoro per una parte del personale, dando di riflesso un servizio non ottimale alla cittadinanza.
Inoltre rivendichiamo da circa un anno il pagamento degli straordinari in occasione delle gare della Salernitana, che il Comune avrebbe dovuto chiedere alla società. Più che la questione economica però ci sta a cuore la sicurezza, basti pensare che attualmente non vengono effettuate esercitazioni di tiro con l’arma. Attendiamo il 10 maggio, dopodiché saranno avviate le procedure di raffreddamento del conflitto presso la prefettura, fino allo sciopero».