Si è svolta domenica mattina, a Marina di Vietri sul Mare, la cerimonia per la presentazione della statua commemorativa per la tragedia dell’alluvione del 25 ottobre 1954. Una grande presenza di pubblico ha fatto da cornice all’evento presentato dal giornalista Aniello Palumbo; i cittadini vietresi hanno vissuto con partecipazione e commozione alla cerimonia, a testimonianza che, a distanza di moltissimi anni, il ricordo della tragedia di quella notte resta vivo e lacerante come una ferita aperta. L’opera, ideata dal maestro Luigi Manzo, è stata realizzata nella bottega di Angelo Spatuzzi e figli a Cava de’ Tirreni dallo scultore Angelo Spatuzzi ed è composta da due elementi laterali in marmo travertino e un elemento centrale in pietra di Trani, alla base della statua è posta un’iscrizione in ricordo delle vittime: “Alle vittime dell’alluvione del 25 ottobre 1954”. È stato il sindaco di Vietri sul Mare, Francesco Benincasa, cresciuto proprio a Marina di Vietri sul Mare a a prendere la parola per salutare i presenti e ha ricordato come le iniziative in memoria della tragedia del 1954 siano sempre a cuore a tutti i vietresi, basti pensare alla recente inaugurazione di una strada al generale Carlo Canger, eroe della notte dell’alluvione. Il sindaco Francesco Benincasa ha definito la scultura “simbolo di quelle tragiche ore” come auspicio che tale sciagura possa non ripetersi più. Oltre al primo cittadino vietrese erano presenti, per l’amministrazione comunale, l’assessore al turismo e alla cultura Giovanni De Simone, il presidente del Consiglio comunale Marcello Civale e il consigliere comunale Enzo Alfano. In onore dei caduti è stata letta una poesia da Barbara Tesauro e, successivamente, è intervenuto il professore Antonio Gazia, membro del comitato organizzativo composto da Vincenzo Della Monica, Marcello Della Monica e Luigi Manzo. Sono stati proprio Antonio Gazia e Vincenzo Della Monica a svelare la targa commemorativa alla base della scultura. Con la benedizione del parroco, Don Lorenzo Benincasa, tutta Marina di Vietri sul Mare si è stretta attorno al ricordo delle vittime di quelle notte. La scultura, realizzata grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e alla passione dei cittadini, rappresentante due ante divelte, simbolo della distruzione, e da un vaso di fiori, ricordo del calore familiare e di un’atmosfera serena, che il 25 ottobre del 1954 furono straziate, si eleva come segno tangibile di un’esperienza che ha segnato profondamente Vietri sul Mare, sia nell’aspetto del paesaggio che, soprattutto, nell’animo dei sopravvissuti.
Francesco Barbato