Valiante: Isicurezza e sanità - Le Cronache Ultimora
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Valiante: Isicurezza e sanità

Valiante: Isicurezza e sanità

Gianfranco Valiante, manca sempre meno alle prossime elezioni regionali. Finalmente ci si concentra sui temi. Iniziamo dalla sicurezza: come parlarne senza scivolare nella propaganda?

La percezione della sicurezza e’ ai minimi storici : se le persone non si sentono sicure, il problema c’è ed è grave. Prevenzione, certezza della pena e integrazione devono procedere su strade parallele, verso un unico obiettivo: far sentire la gente più sicura. La sicurezza è un tema che la Regione affronta in modo indiretto. Dobbiamo supportare e qualificare le polizie municipali ed integrarne  gli organici in tutti i Comuni rivedendo i parametri rapportati al numero di abitanti. Più finanziamenti agli Enti Locali per la installazione di impianti di videosorveglianza nei punti critici.  Garantire la sicurezza significa proteggere i più deboli: anziani, donne, famiglie, chi vuole frequentare un parco pubblico o camminare tranquillo anche in periferia. Anche da sindaco non ho mai detto che la sicurezza non fosse di mia competenza: mi sono sempre seduto ai tavoli istituzionali per far valere le istanze dei concittadini. Dunque sicurezza fra le priorità del programma della Casa Riformista.

Sul diritto alla salute: quali sono le problematiche principali?

Le difficoltà di accesso ai servizi, con liste di attesa insopportabili , tempi lunghi per diagnosi e trattamenti, la mancanza di percorsi dedicati per persone con disturbi del neurosviluppo o disabilità intellettive. Spesso le famiglie sono costrette a spostarsi in altre regioni, con costi economici e psicologici altissimi.

Quali sono le maggiori criticità del sistema sociosanitario campano?

La frammentazione. Le competenze tra sanità e sociale sono spesso separate, e questo ostacola una presa in carico globale. L’attuale offerta dei servizi accreditati, ancora legata a delle logiche assistenzialistiche, andrebbe ripensata in chiave più inclusiva.

Quali soluzioni da mettere in campo in ambito sanitario?

È fondamentale lavorare per garantire una continuità assistenziale nelle varie fasi della vita e una rivisitazione globale dei fabbisogni affinché appunto i servizi possano rispondere in maniera più concreta ai veri bisogni della persona.

Come si può migliorare la qualità dei servizi?

Occorre ribaltare la logica attuale: non adattare le persone ai servizi, ma i servizi alle persone. Significa costruire interventi flessibili, su misura, che guardino alla qualità della vita e non solo agli aspetti economici o organizzativi.

Quale deve essere l’obiettivo prioritario per migliorare la qualità di vita dei cittadini con disabilità?

L’obiettivo è costruire un sistema regionale più equo e inclusivo che metta realmente al centro la persona con disabilità, garantendo autonomia, partecipazione e libertà di scelta. Parliamo di un cambio di paradigma: dalla “presa in carico” standardizzata al “progetto di vita” personalizzato e partecipato.

Cosa significa “presa in carico personalizzata e partecipata”?

Significa costruire il percorso insieme alla persona e alla sua famiglia, a partire dai suoi desideri e capacità, e non solo dalle sue limitazioni. Ogni progetto di vita deve essere unico, centrato sulla persona e integrato tra servizi sanitari, sociali, educativi e di comunità.

Perché è così importante parlare di “vita indipendente”?

Perché troppe persone con disabilità, in Campania, sono ancora considerate “ragazzi per sempre”, prive di reali opportunità di autodeterminazione. La vita indipendente significa poter scegliere dove e con chi vivere, poter lavorare, costruire relazioni e partecipare alla comunità. È un diritto, non un privilegio.

Quanto è urgente il tema del “Durante e Dopo di Noi”?

È un tema assolutamente urgente e non più rinviabile. Il “Durante e Dopo di Noi” riguarda il futuro delle persone con disabilità quando i genitori o i familiari non saranno più in grado di occuparsene, ma deve essere costruito oggi, non all’ultimo momento. Significa garantire la continuità delle risorse del Fondo Regionale sul Dopo di Noi e preparare gradualmente percorsi di autonomia, soluzioni abitative inclusive e reti di sostegno che garantiscano continuità di vita, affetti e opportunità.

Qual è la visione che proponete per la Campania?

Una Campania in cui le persone con disabilità siano pienamente riconosciute come cittadini adulti, titolari di diritti e protagonisti delle proprie scelte di vita. Dove sanità, sociale, istituzioni e Terzo Settore collaborano non per gestire “bisogni”, ma per promuovere autonomia, salute, dignità e inclusione.