Andrea Pellegrino
Uno zoo da 400mila euro. A tanto ammonta l’allestimento della Villa Comunale di Salerno. Ebbene sì, quasi un miliardo del vecchio conio per illuminare la prima tappa delle Luci d’Artista. Quella che negli anni scorsi ha ospitato il giardino e la foresta incantata, dislocati quest’anno ad Ariccia (a costo zero) e a Torre Annunziata (dove un appalto complessivo da 100mila euro prevede tutte le luminarie natalizie e quelle delle feste patronali). Insomma, ben lontani da Salerno e dal suo consistente esborso di denaro pubblico per le luci natalizie. Il conto totale arriva a 2 milioni e 300mila euro per montaggio, allestimento e smontaggio delle Luci d’Artista. Anche quest’anno è la Iren l’aggiudicataria dell’appalto. La stessa società torinese – che la concorrenza ha trascinato in tribunale (l’udienza si terrà ad inizio febbraio) – che è socia della società “Salerno Energia”, che ha vinto la gara per le ecoballe della Regione Campania e che deve costruire una centrale termoelettrica a Giffoni Valle Piana. Ma ecco nel dettaglio come si raggiunge la somma milionaria. Villa Comunale: 400mila euro; proseguendo “la rete illuminata” del centro storico costa, invece, 300mila euro; 115mila euro per illuminare Largo Campo; 260mila euro per l’acquario di piazza Flavio Gioia. Gli alberi di limoni e le presunte decorazioni che dovrebbero rifarsi alla ceramica di Vietri sul Mare di Piazza Sant’Agostino costano 110mila euro; appena 50mila euro le installazioni del Duomo di Salerno; 30mila euro, invece, la palla luminosa di piazza Gian Camillo Gloriosi mentre i famosi pinguini sulla scogliera hanno un prezzo di 76mila euro circa. Non da meno il Corso da Re: 200mila euro per illuminare la passeggiata dei salernitani. Passiamo ai percorsi: i lacci che illuminano via Roma costano 50mila euro; le installazioni di via Carmine, di via dei Principati; Corso Garibaldi; Posidonia e via Trento 370mila euro; 40mila euro gli “addobbi” di via Porto; appena 10mila gli orsacchiotti di piazza Casalbore e via Conforti. Naturalmente tutto rigorosamente in fitto.