
Filippo Pio Bisaccia
L’università di Salerno è ad una svolta storica per il voto che dovrebbe cambiare non solo il rettore ma anche una storia dell’Ateneo che ha sempre visto i “Magnifici” legati a doppio filo con una parte politica. E la storia fin qui sembrerebbe non cambiare. Il condizionale è d’obbligo perché sembra che sulle elezioni per il nuovo rettore starebbe per piombare una candidatura “bipartisan” capace cioè di mettere d’accordo gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra ovviamente a tutto vantaggio dell’Università che negli ultimi tempi della gestione Loia non ha certo brillato. E mentre cala il sipario sulla gestione dell’attuale rettore che sta tentando in verità di “mettere il cappello” sul prossimo “Magnifico” dell’Ateneo salernitano sponsorizzando la candidatura di Alessandra Petrone sembrano essere già partiti per la campagna elettorale Virgilio D’Antonio, già direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Pietro Campiglia proveniente dalla Facoltà di Farmacia, Carmine Vecchione, dalla Facoltà di Medicina e attuale Pro-Rettore di Loia. Fino a pochi giorni fa era in forse anche il direttore della Facoltà di Giurisprudenza, Francesco Fasolino. E qui si registra la novità che rivoluzionerebbe l’intero quadro. Carte sparigliate, giochi da rifare e politici di centrosinistra e centrodestra costretti a tirarsi fuori, almeno ufficialmente, dalla campagna elettorale per il Rettorato. A scendere in campo, pare, non sia più il professore Fasolino, ma sua moglie, Paola Adinolfi, già direttrice del Master in management sanitario Daosan, proveniente dal Dipartimento di Economia, fresca di elezione come prima eletta nel Consiglio di Amministrazione dell’Università, sorella di Massimo Adinolfi, filosofo e saggista, docente di Filosofia Teoretica alla Federico II di Napoli. Insomma, un nome che è una garanzia di strudio e qualità, ma che lega mani e piedi e impone il silenzio assoluto ai due schieramenti politici salernitani. La Adinolfi, di fatto, era stata scelta da De Luca qualche anno fa per rimettere a posto i conti disastrati del Comune di Salerno e la Prof si era messa al lavoro accettando di entrare come assessore nella giunta Napoli. Dall’altro versante, la Adinolfi è pur sempre la moglie di Francesco Fasolino, docente di Diritto Romano, preside di Giurisprudenza, con il quale ha avuto tre figli. Fasolino è stato per anni il capo di gabinetto della Provincia di Salerno quando presidente era Edmondo Cirielli e successivamente l’attuale senatore di FdI Antonio Iannone. Insomma un uomo equilibrato, moderato, ma di indubbia fiducia della dirigenza di centrodestra. Proprio questa fama di uomo di centrodestra potrebbe alla fine aver penalizzato Fasolino, il quale però, ha scompaginato tutti i giochi convincendo la moglie a candidarsi e lanciando in campo l’idea che per la prima volta nella storia dell’Ateneo salernitano ci possa essere alla guida una donna. E indubbiamente la Adinolfi le chances elettorali ce li ha tutte anche solo a voler confermare i voti che ha ricevuto pochi mesi fa in occasione della sua elezione al Consiglio di Amministrazione. La scelta della Adinolfi di candidarsi pone molti problemi a tutti gli schieramenti e in maniera trasversale. Come farà l’attuale rettore Loia a contrastare la Adinolfi che era tra le sue preferite al Cda dell’Università? Come farà lo stesso Governatore De Luca a fare campagna elettorale contro colei che lui proprio aveva scelto qualche anno fa per rimettere ordine nei conti del Comune di Salerno suo feudo incontrastato? Come faranno il vice ministro Edmondo Cirielli e il senatore Antonio Iannone a contrastare la moglie del loro capo di gabinetto alla Provincia e comunque un loro riferimento affidale in tutti questi anni in campo giuridico e universitario? E dulcis in fundo come faranno le professoresse dell’Ateneo a non considerare che la Adinolfi potrebbe infrangere il “Tetto di Cristallo” e diventare la prima donna rettore dell’Università? E partendo dai voti che la Adinolfi ha raccolto pochi mesi fa, i numeri teoricamente sarebbero anche dalla sua parte. Sempre teoricamente, se solo confermasse i voti ricevuti al Cda partirebbe già con un enorme vantaggio rispetto ai suoi colleghi maschi. E non finisce qui. Il complicato sistema elettorale per l’elezione del rettore (meno farraginoso di quello per l’elezione del Papa, ma ugualmente complicato per la presenza anche del personale non docente, dell’influenza dei sindacati etc etc) favorisce alla fine le alleanze tra candidati diversi e la Adinolfi sembra sia in ottimi rapporti con tutti gli altri concorrenti. Insomma le grandi manovre per l’elezione del Rettore dell’Università di Salerno sono cominciate con un grande “botto”. Un botto che probabilmente spingerà i politici a dichiarare, almeno pubblicamente, che loro si “faranno i fatti loro” e che “vinca il migliore”. Per chi li conosce, c’è da giurarci, queste sono le classiche dichiarazioni che si rendono quando non ci si può esporre e che di fatto lasciano riflettere non poco su quale sarà la loro reale preferenza.