
di Erika Noschese
Anomalie relative alla gestione degli incarichi dirigenziali e alla trasparenza amministrativa presso l’Università degli Studi di Salerno. La denuncia arriva da un gruppo di dipendenti dell’Unisa che hanno presentato un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti, all’Anac, all’Ispettorato per la Funzione Pubblica e al Ministero dell’Università e della Ricerca per chiedere di verificare quanto accade all’università che ha affidato incarichi dirigenziali, negli ultimi anni, attraverso procedure che sollevano dubbi sul rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza, meritocrazia e alternanza. A corredo dell’esposto, una serie di documentazioni evidenziano l’attribuzione di incarichi dirigenziali a tempo determinato con uno scarso livello di concorrenza, con un solo candidato partecipante, ma mancherebbe la pubblicazione di atti e decreti. Si registrerebbe anche una cumulatività di incarichi ad interim in favore del Dirigente medesimo, con possibili inefficienze amministrative e potenziali danni erariali, nonché differenze nelle procedure di selezione rispetto ad altri Dirigenti dell’Ateneo, mostrando evidenti disparità di trattamento. «L’attribuzione di incarichi dirigenziali è avvenuta ai sensi dell’art. 19, comma 6, del D.Lgs. 165/2001 che consente incarichi a tempo determinato anche in presenza di una sola candidatura. Tuttavia, bandi e decreti esaminati indicano che in più occasioni la procedura è stata completata con un solo candidato, vale a dire il bando relativo alla copertura della Direzione dell’Area Risorse Umane – si legge nell’esposto presentato dai dipendenti – Non è stato garantito un adeguato livello di pubblicità e apertura delle selezioni, limitando potenzialmente la partecipazione e il confronto competitivo come richiesto dal principio di buon andamento». Stando a quanto prevede la normativa attualmente in vigore, infatti, l’UniSa avrebbe dovuto pubblicare i decreti relativi agli incarichi dirigenziali (nomine, rinnovi, compensi, ecc.) relativamente al dirigente che ha vinto il concorso. «La consultazione della sezione “Amministrazione Trasparente” del sito UniSa rivela omissioni significative, tra cui: mancata pubblicazione di decreti correlati agli incarichi dirigenziali assegnati di cui al suddetto link ovvero assenza di bandi o di altri atti amministrativi relativi a specifiche selezioni dirigenziali alle quali il Dirigente ha partecipato o per le quali ha ricevuto il rinnovo dell’incarico – si legge ancora nell’esposto – Il dirigente ricopre il ruolo di Dirigente dell’Area Risorse Umane (contratto a tempo determinato), incarichi Dirigenziali e/o di Funzionario e Capoufficio ad interim per altre Aree/Coordinamenti/Uffici. Questa cumulatività solleva dubbi sulla gestione efficiente delle risorse umane e amministrative, nonché sul possibile aggravio di costi per l’Ateneo». Sussiste una violazione del D.Lgs. 33/2013 circa la mancata pubblicazione degli atti obbligatori relativi a bandi, decreti e compensi nonché fortissime anomalie ed abusi reiterati dell’art. 19, comma 6 del D.Lgs. 165/2001 per evitare procedure concorsuali aperte, inficiando sul principio costituzionale di buon andamento (art. 97 Cost.) alla luce di procedure non sufficientemente competitive e potenzialmente inefficienti. Per queste ragioni si evidenzia un danno erariale in considerazione dell’aggravio di costi legato alla cumulatività degli incarichi e alla gestione centralizzata del Dirigente. Alla luce di quanto sopra esposto, si richiede alla Procura Regionale della Corte dei Conti di verificare se le procedure adottate da UniSa abbiano causato danni erariali legati a inefficienze o a costi evitabili. All’Anac di accertare eventuali violazioni della normativa sulla trasparenza e possibili conflitti di interesse. All’Ispettorato della Funzione Pubblica di valutare la conformità delle procedure di selezione agli obblighi normativi e ai principi di rotazione, concorrenza e trasparenza. Al Ministero dell’Università e della Ricerca di verificare la coerenza delle pratiche adottate con le norme generali della Pubblica Amministrazione e l’autonomia universitaria.