Erika Noschese
Delocalizzazione. E’ questa la parola d’ordine della tavola rotonda sul “futuro dell’industria in provincia di Salerno: il caso delle fonderie Pisano”, tenutasi ieri mattina presso la sede della Cgil. Un incontro a cui ha partecipato anche il sindaco di Buccino Nicola Parisi, fermo sulla sua idea di dire no allo storico opificio di Fratte”. «Ci troviamo di fronte ad una situazione per cui stamattina abbiamo ospiti per noi fondamentali affinché si possa riprendere una discussione vituosa intorno al problema delle fonderie Pisano», ha dichiarato il segretario generale della Cgil Salerno, Arturo Sessa. Le Pisano «preannunciano un nuovo insediamento con bonifica dell’area e con impianti tecnologici di altissimo livello, quindi si va verso un’industria 4.0 con finanziamenti importanti e assunzioni importanti – ha aggiunto Sessa – La politica il grande assente in tutta questa vicenda che poi assente non è perchè sottobanco opera in una direzione o nell’altra e non ci sta dando la possibilità di ragionare in termini programmatici veri». Favorevole alla delocalizzazione anche il presidente di Confindustria Andrea Prete: «Se un’azienda vuole fare un investimento in un’area industriale, destinata ad accoglierla, e se rispetta le leggi che lo Stato prescrive quindi ambiente e sicurezza, ha legittimità ad insediarsi». Ferma l’opposizione del sindaco Parisi che ha modificato il Puc proprio per impedire la delocalizzazione dell’opificio: «Io non penso che lo sviluppo industriale passi per la delocalizzazione delle Pisano. Noi diciamo no perchè non ci sono le condizioni perchè la zona è fragile». Un provvedimento, quello del Puc già impugnato – come spiegato da Parisi – ma non dall’Asi perchè, come ha spiegato il presidente Antonio Visconti «abbiamo massimo rispetto per la variante apportata dal sindaco», ragion per cui il Consorzio non procederà con impugnative nei confronti della variazione del Puc che, di fatto, ha portato alla sospensione del bando per la zona industriale di Buccino per circa sei mesi. E, come dichiarato dallo stesso presidente, solo la famiglia Pisano ha presentato l’offerta per il lotto in questione, su circa 12 a disposizione. Dunque, Parisi non sembra intenzionato ad accogliere le fonderie nel suo territorio, scontrandosi più volte con il parere dei partecipanti alla tavola rotonda.