Un “tranquillo” fine settimana in campagna - Le Cronache
Spettacolo e Cultura teatro

Un “tranquillo” fine settimana in campagna

Un “tranquillo” fine settimana in campagna

di Martina Florio

Il teatro delle Arti di Salerno ha proposto, lo scorso fine settimana, la visione della commedia, “Un figlio in provetta”, scritta da Giacomo Rizzo e prodotta dalla compagnia Stabile del teatro Bracco. Protagonista dello spettacolo stato Giacomo Rizzo, attore napoletano, rinomato tra giovani e anziani. La sua carriera ha avuto inizio con il varietà a soli otto anni, debuttando nei piccoli teatri della provincia napoletana. Negli anni ‘60 ha lavorato al fianco di Mario Merola, cantante napoletano, per un genere teatrale particolare, la sceneggiata, a lui molto caro. In seguito, è passato al “vero” teatro, lavorando con Rosalia Maggio e Sandro Bolchi, calcando i palchi dei più importanti teatri italiani, qui a Salerno, insieme a Caterina De Santis e Corrado Taranto, nipote d’arte dell’inenarrabile Nino Taranto, che hanno letteralmente riempito il palcoscenico. Lo spettacolo messo in scena da una compagnia di nove attori tratta un tema attualissimo: l’infertilità della coppia. Riccardo è un uomo un po’ in là con gli anni che sta per sposarsi con la giovane Veronica. Erede di una importante somma di denaro, necessita di un figlio maschio per ottenerla. Come in tutte le commedie napoletane si intromette la suocera Teresa che si fa aiutare da una sua amica ginecologa, Tiziana e insieme a Veronica ricorrono all’inseminazione artificiale. Riccardo intanto decide di recarsi con la sua amata Veronica, in una casa in montagna, pensando di trascorrere un tranquillo fine settimana, realizzando il sogno di concepire un figlio. A rovinare i loro piani è la cameriera tutto fare polacca-spagnola, Carmensita, proposta dalla madre Teresa che si presenta in campagna. Altri personaggi si immischieranno nella vicenda, ingarbugliando la faccenda e il rapporto tra i due promessi. Veronica rimarrà incinta ma non si sa di chi facendo, così ruotare, tutto l’equivoco intorno alla paternità del futuro erede. Lo spettacolo approda in teatro dopo due anni difficili, durante i quali non era possibile andare in scena con compagnie così corpose. I nove attori protagonisti trasmettono allegria, spensieratezza ma fanno anche riflettere. Il pubblico principalmente over 40 ha molto apprezzato la commedia, ridendo e applaudendo numerose volte. Lo spettacolo si è concluso con una poesia sulla guerra, di Trilussa, appunto “Ninna-nanna della guerra”, interpretata da Giacomo Rizzo che ha chiuso in bellezza una serata degna di essere ricordata