Giuseppe Sanfilippo
Nasce un gruppo Facebook per la canonizzazione del Maresciallo Maggiore Vincenzo Giudice. La lodevole iniziativa è di alcuni militari in pensione della guardia di Finanza che attraverso il Presidente dell’ANFI di Eboli e Brigadiere capo Italo Ciccarone, hanno voluto lanciare sulle pagine di questo social media. Nel suo proposito l’iniziativa dell’ANFI è quella di mettere in risalto il grande sacrificio che Vincenzo Giudice compì il 16 settembre 1944 nella frazione carrarese di Bergiola Foscalina, sacrificando la sua vita con lo scopo di salvare altre decine di persone. Un messaggio da affidare alle istituzioni religiose e politiche affinché se ne prendano carico. Una gratificazione di un uomo che al pari di altri personaggi illustri della città ha dato onore e fama alla cittadina Ebolitana. Vincenzo Giudice era comandante della Brigata di Carrara allorquando, a seguito di un’imboscata in cui morì un soldato tedesco, il Maggiore Walter Reder ordinò un rastrellamento che portò alla cattura di numerosi civili tra cui molte donne e bambini che furono ammassati all’interno della scuola della frazione della città di Carrara. La notizia fu appresa dal Maresciallo Giudice che si precipitò immediatamente, presso il comandante tedesco proponendosi in cambio dei civili catturati. La proposta non fu accettata, in quanto tale condizione secondo l’ufficiale germanico non era prevista dalla legge militare di guerra, un presupposto che condusse il Maresciallo Giudice a spogliarsi dell’uniforme e dichiararsi civile. L’ostinazione portò Vincenzo Giudice a morire crivellato dai proiettili dei fucili tedeschi sulle scale esterne della scuola. Nonostante l’eroico gesto l’eccidio di donne, bambini, anziani fu portato a compimento. Tra gli inermi civili uccisi c’erano anche la moglie e la giovane figlia di Vincenzo Giudice mentre l’altro figlio Marcello tentò di fuggire durante il rastrellamento ma venne raggiunto dalle truppe naziste in un campo di grano e barbaramente ucciso. Il sottoufficiale ebolitano ha rappresentato il volto umano di quel periodo così nefasto proponendo invano il suo sacrificio per salvare decine di persone. “Si spera che le istituzioni cittadine supportino tale nobile iniziativa che darebbe ancor più lustro ad un personaggio eroico e di conseguenza a tutta la collettività ebolitana. Un esempio di sconfinato coraggio e altruismo tramandato ancora oggi, nel ricordo di un eroe senza tempo, disposto a sacrificare la propria vita pur di salvare quella altrui. Molte le adesioni ci sono pervenute cosa che fa ben sperare per il felice esito dell‘iniziativa –dice il brigadiere in pensione Italo Ciccarone”. La meritoria iniziativa del gruppo e del presidente dell‘ANFI locale, ha già prodotto reazioni positive in molti settori della comunità e dell’associazionismo locale: ”Fare memoria di quel drammatico momento, che ha mostrato i concetti essenziali della vita, come la privazione delle libertà, il coraggio, il sacrificio è molto importante ancora oggi. Più che proposta è l’inizio della richiesta di Canonizzazione anche se c’è un iter da rispettare previsto dalle norme della Santa Sede. Che dire, la comunità ci stia vicino per portare il nostro eroe alle soglie della Beatificazione –conclude il brigadiere Ciccarone”. A Eboli, in suo onore sono intitolati gli edifici scolastici di piazza della Repubblica, la caserma sede del Comando del Gruppo della Guardia di Finanza, e un suo monumento dove ogni anno il 16 settembre si svolge una solenne Cerimonia Commemorativa. A Vincenzo Giudice nel 1957, con decreto presidenziale, gli è stata tributata la medaglia d’oro al valor militare con la qualifica di maresciallo maggiore della Guardia di finanza. Un sacrificio rimasto indelebile nella nostra memoria come una delle immagini più intensi e commoventi della storia italiana, in un atto di incommensurabile e straordinaria generosità.