di Andrea Pellegrino
L’aria è tesa nel gruppo regionale del Partito democratico. Un’aria che preoccupa non poco il presidente Vincenzo De Luca che ieri ha incontrato nuovamente alcuni consiglieri regionali, prima della seduta di questa mattina quando – all’ordine del giorno – ci sarà la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra e sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle. De Luca teme franchi tiratori e vuole blindare almeno il gruppo del Pd dopo i messaggi di insofferenza lanciati nei giorni scorsi. La scorsa sera la segreteria regionale del Pd avrebbe sancito la necessità di cambiare passo dopo la disfatta referendaria, nonostante l’impegno di Renzi in Campania. Sul banco degli imputati è salito Vincenzo De Luca, politicamente isolato dai renziani. Lo stesso rapporto con la segreteria regionale e con Assunta Tartaglione si sarebbe raffreddato. Si dice che tra De Luca e la Tartaglione, dalla sera delle elezioni, ci sarebbero stati solo sms e nessun incontro ufficiale. Ma a presentare il conto sono soprattutto i consiglieri regionali Lello Topo e Mario Casillo. Il primo vorrebbe un tagliando della giunta passando però attraverso una direzione regionale democrat; il secondo, invece, una soluzione più rapida ed immediata: un rimpasto con una chiara impronta politica senza troppi confronti interni. Casillo, in particolare, mira dritto alla delega ai trasporti ambita anche dal salernitano Luca Cascone. Ma a preoccupare De Luca c’è anche l’Udc. O meglio la parte che fa riferimento a Ciriaco De Mita. Tra il governatore e il leader di Nusco i rapporti si sarebbero incrinati proprio durante il referendum a causa delle contrapposte scelte. E ieri pomeriggio nel corso dell’insediamento del comitato regionale dell’Udc della Campania, Giuseppe De Mita ha subito chiarito: «In Regione Campania abbiamo il dovere di riprendere le ragioni iniziali quando abbiamo dato vita ad un’intesa tra diversi e che aveva a riferimento obiettivi programmatici. Non possiamo non riconoscere che in Campania il No ha vinto un po’ in più che altrove e questo perché insieme al disagio nazionale si è sommato un disagio locale non risolto ed il voto, perciò, è un avvertimento anche per la maggioranza regionale. E noi dobbiamo essere quelli che riprendono la capacità di raccordare le istituzioni al bisogno, fuori dalle logiche della propaganda». Ed ancora c’è da sciogliere il nodo Sommese da sciogliere con il Nuovo Centro Destra che attende ancora un messaggio da parte di De Luca. Per ora, nonostante la linea morbida dell’ex assessore regionale al turismo, da De Luca non sarebbe arrivata nessuna apertura. Non si esclude, dunque, che Sommese stamattina potrebbe prendere parte ai lavori consiliari, non sfuggendo al voto come è accaduto precedentemente.