Mentre si va verso un no del Governo sul terzo mandato – la decisione di presentare un ricorso alla Consulta potrebbe essere presa nei prossimi giorni – alcuni consiglieri regionali della Campania (centrodestra e indipendenti) hanno deciso di ricorrere alla magistratura amministrativa per chiedere l’annullamento della seduta del Consiglio regionale nel corso della quale si è dato – a maggioranza – il via libera a De Luca per candidarsi appunto per la terza volta alla guida della Campania. In punta di diritto i ricorrenti contestano “la palese violazione e la falsa applicazione della legge in materia di regolamento interno del Consiglio regionale della Campania, oltreché degli articoli 3 e 97 della Costituzione”. Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia, interviene dopo la nota degli esponenti del centrodestra per precisare che “sul terzo mandato la linea sarà dettata dal governo nella seduta del 7 gennaio, in accordo con i leader nazionali”. “Il Tar – aggiunge – non ha competenza sulla legittimità della legge relativa al terzo mandato, ma solo sulle procedure seguite. È importante – precisa ancora Martusciello – distinguere tra i due ambiti: quello tecnico-giuridico delle procedure e quello politico, che sarà affrontato in sede governativa”. Martusciello è uno dei tre esponenti del centrodestra che hanno dato la loro disponibilità alla candidatura. Con lui, che rappresenta FI, il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, in quota FdI, e il parlamentare della Lega, Gianpiero Zinzi. La presentazione del ricorso per chiedere l’annullamento della seduta del Consiglio regionale è stata proposta dal capogruppo della Lega, Severino Nappi e condivisa da tutti i consiglieri del centrodestra: Carmela Rescigno, Aurelio Tommasetti, Antonella Piccerillo, Alfonso Piscitelli, Maria Muscarà, Cosimo Amente, Raffaele Maria Pisacane, Stefano Caldoro, Nunzio Carpentieri, Francesco Cascone, Livio Petitto e Massimo Grimaldi. Al momento il governatore della Campania non replica a quest’ultima iniziativa, deciso ad andare avanti per la sua strada perché – dice – deve portare a completamento le attività avviate per la Campania. Decisione che ha creato imbarazzo anche nel suo partito, il Pd, da sempre contrario. Insomma quella del terzo mandato è innanzitutto una questione politica sia nel centrosinistra sia nel centrodestra e che si intreccia con una questione di ricorsi e di tempi della giustizia. La decisione del governo di far ricorso contro la legge della Campania che dà in buona sostanza il via libera a De Luca potrebbe togliere le castagne dal fuoco ad Elly Schlein, segretaria del Pd, che ha più volte ribadito di non voler candidare a Palazzo Santa Lucia per la terza volta l’ex sindaco di Salerno. Ma la decisione del Governo di presentare un ricorso chiuderà definitivamente la partita? Fulvio Martusciello dice che il Governo “impugnerà la legge sul terzo mandato, ma la Corte costituzionale difficilmente riuscirà a pronunciarsi prima delle elezioni regionali. Questo significa che Vincenzo De Luca sarà candidabile, con il rischio concreto che, a distanza di pochi mesi, gli eletti delle sue liste possano essere dichiarati decaduti”. Una partita che si annuncia complicata e forse la decisione di chiedere l’annullamento della seduta consiliare è finalizzata a chiuderla prima. Il ragionamento è questo: se la giustizia amministrativa si pronuncia con un sì per l’annullamento della seduta la legge varata dalla Campania la legge sul terzo mandato sarebbe da riportare in aula e da rivotare. E poi ci sarebbero i tempi per farlo? Il Pd senza De Luca candidato sarebbe poi pronto a ipotesi di ‘campo largo’ con il M5s, anche in vista delle prossime politiche. Il nome del candidato governatore sarebbe quello di Roberto Fico, replicando così uno schema che ha già portato alla vittoria Gaetano Manfredi al Comune di Napoli.
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