Andrea Pellegrino
La guerra tra correnti all’interno del Partito democratico della Campania è sempre più accesa. Ora più che mai dopo il congresso provinciale di Napoli, dove si è consumato l’ennesimo strappo interno tra le varie componenti. Naturalmente, le conseguenze sono in vista delle elezioni politiche, quindi delle candidature (blindate o no) per la Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica. Vincenzo De Luca ha l’obiettivo di piazzare il figlio Piero. Ma la strada, stavolta, non è proprio in discesa. Il gruppo Topo-Casillo (che conta migliaia di voti nella zona napoletana) da qualche tempo ha preso le distanze dalla politica deluchiana, stabilendo direttamente un contatto con i vertici romani. D’altra parte Renzi, che non vive un periodo felice in- terno al partito, stavolta non potrà forzare la mano su Vincenzo De Luca. I sondaggi prefigurano un disastro in Campania anche per il Partito democratico. Si parla di pochi collegi uninominali che potrebbero essere conquistati. Naturalmente De Luca jr punta su quello cittadino, certo della presenza di papà Vincenzo. Le grane per il governatore non finisco qui. C’è il caso Alfieri, l’attuale capostaff di Palazzo Santa Lucia, pronto a sfidare tutti e tutto per un posto al Senato. Posto in prima fila, invece, per Angelica Saggese, forse l’unica che al momento ha già l’ok dal Nazareno per la riconferma. Non si esclude che nel listino proporzionale possano essere catapultati esponenti nazionali, togliendo così ulteriormente spazio ai salernitani. Qualche sindaco spera ancora in una candidatura: come Gianfranco Valiante (Baronissi) ed Enzo Servalli (Cava de’ Tirreni) ma, al momento, le porte sarebbero sbarrate. Così come per Giuseppe Canfora, sindaco di Sarno e presidente della Provincia di Salerno, che fino ad ora ha sperato nel salto di qualità. Ma ultime indiscrezioni parlano di un nome nuovo per l’Agro Nocerino Sarnese, in virtù anche di una possibile candidatura -nel centrodestra – di Alberico Gambino, macchina di consensi sul territorio. Il Pd, dunque, starebbe lavorando su Mauro Maccauro oppure su una donna dell’agro nocerino. Poi c’è Tino Iannuzzi che dalla Camera passerebbe al Senato, superando così il blocco delle candidature consentite. Da sistemare, poi, altri due capi corrente provinciali: Antonio Cuomo per Orlando e Simone Valiante per Emiliano. Quest’ultimo possibile candidato anche in un collegio della Puglia.