Il coltello è ben saldo tra i denti dei dipendenti del Cstp. Questa mattina, nelle stanze di palazzo Luciani, si discuterà della prosecuzione del taglio in busta paga dei lavoratori dell’azienda di trasporto pubblico locale. Un provvedimento che, però, senza il passaggio fondamentale della ricapitalizzazione (al momento tutto tace e gli enti continuano a fare orecchie da mercante) servirà a poco se non a calcare ancor di più la mano nei confronti dei lavoratori dell’azienda. In tutto ciò c’è anche la questione perdite che, sicuramente, non darà da sorridere con un segno meno davanti ad una cifra che supererà abbondantemente i tre milioni di euro. Tornando alla questione taglio, da un lato c’è Mario Santocchio che non ha nascosto l’intenzione di voler proseguire su questa direttrice, “concedendo”, quasi a mo’ di contentino, una riduzione della percentuale dal 7 al 5%. Dall’altro, i sindacati che di andare avanti con la politica del sacrificio dei dipendenti non ne vogliono proprio sapere. Anche se, la posizione delle parti sociali sembra essere vacillante, con qualche sigla sindacale che proprio convinta del no al sacrificio dei lavoratori non è.
Nel mezzo, poi, ci sono loro, i lavoratori, che già annunciano battaglia nel caso in cui lo stillicidio sui loro stipendi dovesse continuare. Una presa di posizione decisa, almeno la loro, che è dettata da un solo dato di fatto: essere stati gli unici a pagare un conto salatissimo in una situazione economico-finanziaria disastrosa in cui hanno una responsabilità pari allo zero.
15 maggio 2013