di Andrea Pellegrino
Ritirata l’istanza di dissequestro da parte dei legali della Crescent srl e la mezza luna resta sotto sequestro. Ieri mattina l’udienza al Riesame non si è celebrata dopo la richiesta degli avvocati Lorenzo Lentini ed Agostino De Caro di soprassedere per ora, evitando così i rischi del giudizio. Insomma un cambio di difesa, scaturito probabilmente dalla sentenza del Consiglio di Stato e dall’oggettiva difficoltà di istruire in nuovo iter amministrativo in base a quanto stabilito dai giudici di Palazzo Spada. Al centro ci sono le autorizzazioni paesaggistiche, annullate dal Consiglio di Stato ed al centro dell’indagine penale che hanno portato ai sigilli della mezza luna di Bofill. «Abbiamo soprasseduto – dicono i legali Lentini e De Caro della Crescent srl – dalla richiesta di dissequestro del Crescent, in sede di Tribunale di Riesame, non potendo riprendere i lavori prima che il Comune di Salerno e la Soprintendenza non abbiano riesaminato le autorizzazioni paesistiche, secondo le disposizioni del Consiglio di Stato». Una mossa difensiva che mostrerebbe tutta la complessità del caso, nonostante le continue rassicurazioni che giungono da fonti istituzionali. Dalla Crescent srl inoltre l’appello alle autorità amministrative competenti (in pratica Comune e Soprintendenza) «a dare ottemperanza in tempi brevi, al riesame motivazionale disposto dal giudice amministrativo, confidando in una rapida definizione della procedura». A supporto dell’accusa mossa dalla Procura della Repubblica anche Italia Nostra e No Crescent (promotori dell’appello in Consiglio di Stato) che hanno presentato memorie contro il dissequestro dell’edificio di Santa Teresa, sostenendo l’impossibilità di sanare il procedimento amministrativo. La strada per il completamento del Crescent è tutt’altro che semplice: per ora infatti restano apposti i sigilli in attesa di trovare l’eventuale via d’uscita. Ma la difficoltà a Palazzo di Città e in Soprintendenza sono davvero tante.