di Andrea Pellegrino
C’è l’amianto nell’area dell’Ideal Standard. La conferma arriva dall’Asl, ed in particolare dal dipartimento di prevenzione, che su disposizione della Procura della Repubblica, ha effettuato un sopralluogo. L’indagine, dunque, prosegue, e ben presto potrebbero emergere sviluppi. Per ora si tratterebbe di una ispezione esterna mentre resta da chiarire cosa ci sia nelle buche indicate dagli ex operai nelle loro denunce e nelle dichiarazioni rese al Noe lo scorso anno. La bonifica toccherà alla nuova proprietà che di recente ha acquistato l’area, iniziando anche alcuni lavori. Bonifica che sarà pagata (almeno in parte) dalla vecchia proprietà, ossia dall’Energy Plus, che dal 18 aprile scorso era a conoscenza dell’inchiesta della Procura della Repubblica. Nell’atto di compravendita, infatti, l’Energy Plus stabilisce modalità e costi per l’eventuale bonifica mettendo a disposizione 500mila euro. «I lavori – si legge – così come la relativa direzione saranno ad opera, cura e spese della parte acquirente, così come il pagamento di tutte le fatture relative agli eventuali lavori di bonifica, fatto salvo il diritto al rimborso». Rimborso che non «potrà superare in nessun caso euro 500.000,00. Resta inteso – si legge ancora – che qualora gli oneri di bonifica dovessero superare la predetta cifra, la parte di spesa eccedente tale soglia sarà a carico della parte acquirente». L’atto di compravendita risale al settembre 2016; poco dopo – ad ottobre – la nuova società (Sab Immobiliare di Salvatore Barbato) ha già l’autorizzazione da parte del Comune per procedere ai lavori. Così di recente l’area è stata recintata ed alcuni mezzi – così come segnalato su queste colonne e da LiraTv nei mesi scorsi– hanno iniziato gli interventi di pulizia. La Cisl e l’Adicosum, promotori del primo esposto, hanno risollecitato la Procura. Da qui il sopralluogo dell’Azienda sanitaria locale che ha inviato la nota ora all’attenzione del pubblico ministero titolare dell’inchiesta.