di Adriano Rescigno
Stefano Caldoro ed Ernesto Sica accolgono l’appello e le idee di Matteo Salvini emerse dall’incontro napoletano di martedì. Sul tavolo della discussione anche il problema dei rifiuti, storico anello debole regionale e provinciale. «Risolvere il problema dei rifiuti? Solo un termovalorizzatore può essere d’aiuto». Matteo Salvini, così nell’ultimo incontro napoletano ha lanciato l’idea un piano straordinario per il ciclo dei rifiuti con la realizzazione di cinque termovalorizzatori in Campania, uno per ogni provincia. Tema rifiuto molto dibattuto e delicato in provincia con diverse criticità costanti, da Battipaglia ed i suoi roghi all’ultima polemica sull’ecodistetto di Pontecagnano Faiano. A schierarsi a favore di Salvini proprio l’ex sindaco di Pontecagnano, ora consigliere provinciale proprio tra le fila della Lega, Ernesto Sica. «E’ un piano coraggioso – dice Sica – di ampio respiro che vedrà l’amministrazione regionale di centro destra pronta, dal primo giorno del suo insediamento, a risolvere il problema dei rifiuti. E lo farà in maniera coerente – incalza l’ex sindaco di Pontecagnano – si dice in campagna elettorale ciò che si farà dopo la vittoria, a differenza di altri che nascondono i progetti per il timore di indebolire un consenso già inesistente sul territorio campano». A far da sponda al leader del Carroccio, Stefano Caldoro, capo dell’opposizione in Regione. «Condivido i temi posti da Salvini a Napoli. Sicurezza, ambiente, lavoro, infrastrutture e rifiuti. Io aggiungerei anche il tema della sanità e dei trasporti», dice Caldoro, che analizzando anche il momento politico vissuto dal centrodestra in Campania: «Il centrodestra vince se è unito, se i temi sono condivisi, poi, successivamente c’è la discussione sulla squadra, sui nomi. E’ all’interno della squadra che si decidono i nomi, a partire dal presidente, ma i nomi non possono venire prima dei temi». La rotta dunque è tracciata, prima i temi e poi i nomi con l’occhio particolarmente rivolto ai rifiuti che da sempre sono la spada di Damocle, con annesse crisi annuali, di ogni amministrazione regionale