Brigida Vicinanza
Al teatro Verdi si alza il sipario delle polemiche. Tra i protagonisti, ci sono gli esponenti del Movimento 5 stelle e del meetup Amici di Beppe Grillo di Salerno, che denunciano in maniera forte la gestione del teatro municipale, con una denuncia alla Procura della Corte dei conti e dall’altra parte a questo punto gli antagonisti dell’amministrazione comunale. Un scontro verbale che ieri non ha risparmiato nemmeno il primo cittadino Enzo Napoli, che in serata ha risposto alle accuse del Movimento pentastellato. «I Cinquestelle si confermano nemici di Salerno e del Teatro Verdi. Assistiamo, infatti, ad una nuova squallida e infondata provocazione da parte del Movimento nei confronti del massimo teatro cittadino – ha dichiarato il sindaco di Salerno – il presunto dossier prodotto dagli attivisti del meetup è un attacco alla cultura che viene da chi è nemico della nostra città». Non le manda a dire dunque Enzo Napoli, che prova a vestire i panni dell’attore principale, per un lieto fine che forse tarderà ad arrivare: «Le accuse in merito alla gestione economica del massimo teatro cittadino sono prive di ogni fondamento. Ignoranza è non saper fare i conti, non saperli nemmeno leggere. Provocazione è alzare un polverone sul nulla – continua il sindaco – il Teatro Verdi è un modello di virtuosa gestione delle risorse e del personale, che ha prodotto negli anni una elevatissima qualità artistica e ne ha fatto un’eccellenza del panorama culturale italiano, consentendone l’iscrizione nel ristretto novero dei Teatri di Tradizione. Il nostro teatro offre opportunità di lavoro a centinaia di musicisti, coristi, ballerini, addetti alle scene ed ai costumi e ha permesso a migliaia di giovanissimi studenti di partecipare a programmi di educazione musicale. Il maestro Daniel Oren, che da anni ne cura la direzione artistica, è uno dei più apprezzati direttori d’orchestra del nostro tempo. Difendiamo, dunque, con orgoglio il Teatro Verdi dai vergognosi attacchi di chi non ha mai speso una parola per la nostra città e si dimostra, una volta di più, nemico di Salerno». Dalla loro parte però il Movimento 5 stelle mette in scena anche i consiglieri regionali Gennaro Saiello e Michele Cammarano, che ancora prima della “difesa” di Napoli, aveva chiesto un’audizione in Commissione trasparenza: «Trentuno milioni di fondi del Comune di Salerno, 15 milioni dalla Regione Campania, circa 2 milioni versati dal ministero per le Attività culturali. E’ il totale dei fondi pubblici erogati negli ultimi otto anni per il teatro Verdi di Salerno, i cui conti continuano a risultare miseramente in rosso. Basti pensare che dal 2015 ad oggi la Regione ha finanziato il Verdi con un milione e mezzo l’anno – continuano i due consiglieri – un onere incredibile a fronte di un incasso al botteghino che copre non oltre il 15% del totale dei fondi pubblici e ad una dotazione quasi del tutto nulla di attrezzature ed abiti di scena, puntualmente noleggiati dallo stesso Comune di Salerno su indicazione del direttore artistico. Un paradosso a cui si aggiungono i dubbi sulla scelta dei fornitori, che fanno capo a sole tre associazioni due delle quali sono gestite da persone in stretto legame di parentela tra loro, mentre la terza è anche vicepresidente di una delle altre due associazioni».
Celano e Russomando attaccano: «E’ ora di fare chiarezza»
“Approfondire la modalità di gestione dei fondi del Teatro Verdi di Salerno”. I consiglieri di opposizione del Comune di Salerno non ci stanno e vogliono andare a fondo alla questione che riguarda la gestione del teatro municipale, soprattutto quella che riguarda fondi e finanziamenti. Ed è quanto chiesto ieri dai consiglieri comunali di Forza Italia Roberto Celano e Ciro Russomando al presidente della commissione Trasparenza, Antonio Cammarota e consigliere de La Nostra libertà. Gli esponenti azzurri invitano Cammarota a convocare una commissione ad hoc sull’argomento. I due rappresentanti della civica assise nella nota di richiesta sottolineano di aver, in passato, evidenziato che con costi più contenuti sarebbe stato ugualmente possibile proporre cartelloni di assoluto valore artistico, senza però sottrarre risorse ad altri settori che appaiono di prioritaria rilevanza in una città che ha problemi non più procrastinabili e versa in un degrado forse senza precedenti. «Ora che anche altre forze ed associazioni evidenziano una gestione dissennata del teatro “Verdi”, ponendo l’accento in particolare su spese (orchestrate da Daniel Oren) – ha sottolineato Roberto Celano – ritenute spropositate e sospette, oltre che sulle difficoltà di “artisti liberi” e validi di entrare nel coro, ritengo sia giunto il momento di approfondire le modalità di gestione del teatro per rendere più trasparente l’impegno di pubbliche risorse che appaiono elargite in maniera spropositata e certamente poco oculata. Riteniamo pertanto opportuna la convocazione al fine di aprire un confronto su una tematica prioritaria e fondamentale per il futuro della nostra comunità».