Di Adriano Falanga
Ufficialmente si tratta di motivi di salute, ma la valenza politica è palese, Pasquale Coppola decide di non esserci nel giorno in cui si vota il Bilancio Di Previsione 2015. La seduta, prevista per le 18, inizia con oltre mezz’ora di ritardo in attesa che arrivi il Presidente del Consiglio. È gelo in aula, fino a che un Sms dell’interessato conferma la sua assenza per motivi di salute. Il primo cittadino sembra prenderla con tranquillità, e ai consiglieri di maggioranza dirà “andiamo a votare”. I numeri per approvare il Bilancio ci sono, ma occorre il sostegno dell’opposizione. Tra i banchi della maggioranza pesa infatti anche l’assenza di Stefano Cirillo, atteso dai suoi colleghi fino alla fine, certi del suo arrivo. Cirillo però resta ufficialmente preso da impegni professionali. Ancora, lontano anche il braccio destro di Coppola, il collega di partito Pasquale Vitiello. Avevano presentato un emendamento di taglio ad alcuni capitoli di spesa i due dissidenti già messi fuori da Aliberti. Proposte bocciate, in quanto vanno a toccare diversi capitoli di spesa e sarebbe mancato materialmente il tempo per il parere dei dirigenti di settore interessati.
Di fatto viene meno la maggioranza uscita dalle urne nel 2013, e Aliberti non l’ha mai nascosto di voler ritornare al voto nel momento in cui ci fossero diversi scenari sugli equilibri di maggioranza. Vero, Coppola e Cirillo sono assenti giustificati, ma impossibile non collocarli nel contesto di rottura che va avanti da diversi mesi oramai. E anche la bocciatura, l’ennesima, agli emendamenti presentati è chiaramente un segnale di chiusura che la maggioranza manda ai due dissidenti. Resta solo la firma alla separazione chiesta e voluta da Aliberti. L’assenza “strategica” non è contemplata dal primo cittadino, per lui è già sfiducia. Da questo istante si aprono i giochi elettorali che vede Aliberti pronto al suo terzo mandato.