Di Adriano Falanga
“Se affidiamo ruoli a persone di qualità e con titoli, la mia opposizione dichiara che quel professionista lavora in troppi enti; se ci avvaliamo di persone con minore esperienza, la mia opposizione si lamenta della mancanza di professionalità o di titoli. Ci attaccano a prescindere e dovrebbero sapere i compensi del Nucleo di Valutazione del nostro Ente sono i più bassi in riferimento ai Comuni al di sopra dei 50 mila abitanti”. Così Pasquale Aliberti in merito alle polemiche sui requisiti del presidente del Nucleo di Valutazione Antonio Ruocco e i restanti sei componenti. Un esposto all’Anac, notificato anche al comune di Scafati, avrebbe evidenziato una serie di incongruenze nel professionista originario di Lettere, già funzionario prefettizio. Si chiedeva la dimostrazione pratica del titolo di studio, e non solo, lo stesso (una laurea in sociologia) non sarebbe contemplato dalla circolare Anac 12/2013, che disciplina le competenze e requisiti dei componenti degli organismi di controllo e verifica, in base alla legge 150/2009. Una nota di Palazzo Mayer però chiarisce alcuni aspetti. “Si fa presente che la circolare n.6/2014 inviata dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Maria Anna Madia alle stesse amministrazioni pubbliche (Interpretazione e applicazione dell’articolo 5, comma 9, del decreto-legge n.95 del 2012, come modificato dall’articolo 6 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90) fornisce indicazioni chiare sull’interpretazione e sull’applicazione della nuova disciplina in materia di “incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza” – si legge nel documento – Nello specifico, nella circolare è vietato ai soggetti in quiescenza le cariche di governo in enti locali ma consentiti, nei suddetti enti come nelle altre amministrazioni, gli incarichi in organi di controllo, quali collegi sindacali e comitati dei revisori, purché non abbiano, in base alle disposizioni organizzative dell’amministrazione stessa, natura dirigenziale”. Si dice spiaciuto per il polverone sollevato sulle sue competenze Antonio Ruocco, ma “essendo funzionario Prefettizio mai avrei voluto e potuto agire diversamente dalla legge”. Quanto al titolo di studio conferma di essersi laureato nel 1989/90 in Sociologia, con voto di 100/110. Sul curriculum è laconico “ho maturato esperienza in molteplici amministrazioni pubbliche, e sono stato sub commissario vicario in comuni molto importanti. E’ questo che ha giustamente valutato il sindaco”. Come componente di Nucleo di Valutazione, che “non è un Oiv, organo indipendente di valutazione, non obbligatorio, bensì un organo rimesso alle competenze del sindaco” chiarisce Ruocco, ha ricoperto incarichi in Comuni quali Castellammare di Stabia, Grumo Nevano, Nola, Sant’Antonio Abate, Torre Annunziata. E’ stato sub commissario vicario in conseguenza dell’insediamento della commissione Straordinaria a Quarto, Nola, Castellammare di Stabia, Vico Equense, Torre del Greco. Ed è forse in uno di questi incarichi che qualche ex dirigente avrebbe maturato del rancore personale verso Ruocco, come si lascia sfuggire lui stesso: “ma io sono tranquillo, nella mia lunga carriera ho sempre svolto con diligenza e competenza il mio lavoro”. Sui restanti componenti del Nucleo di Valutazione, a detta delle opposizioni “privi di requisiti” mentre per il sindaco si tratta di “competenze minime”, il dottor Ruocco chiarisce che queste nomine sono di natura prettamente sindacale. Vale a dire, è il sindaco che dispone.