Scafati. "No a papocchi ed ammucchiate trasversali", così Aliberti...nel 2015 - Le Cronache
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Scafati. “No a papocchi ed ammucchiate trasversali”, così Aliberti…nel 2015

Scafati. “No a papocchi ed ammucchiate trasversali”, così Aliberti…nel 2015

Di Adriano Falanga

Così parlava nel settembre 2015 il Sindaco Aliberti: “niente papocchi, ammucchiate o accordi trasversali. È una questione di etica”. Michele Grimaldi, consigliere Pd, tira fuori un vecchio post del primo cittadino, scritto sulla sua pagina sul social network. “Oggi, nemmeno un anno dopo, venuta meno quella maggioranza, pare che invece papocchi, ammucchiate e accordi trasversali siano diventati nuovamente di moda. Anzi, sono addirittura proposti “per il bene della Città”, ovviamente – commenta Grimaldi – Nonostante la relazione del MEF, le opere incompiute, l’arrivo della commissione di accesso, un Comune sull’orlo del dissesto finanziario, Aliberti continua a rimanere attaccato-incollato alla poltrona; e pur di non ridare la parola ai cittadini scafatesi mette in scena un indegno mercato di cariche, incarichi e promesse”. Non risparmia stoccate il piddino, seppur senza fare nomi, è chiaro il riferimento alle stampelle provenienti dall’opposizione: “Si vergogni lui, si vergognino coloro che si prestano. Questo indecoroso teatrino offende la dignità delle Istituzioni, della Città, degli scafatesi”. Non meno polemico Mario Santocchio: “Aliberti se avesse avuto un briciolo di dignità avrebbe presentato dimissioni irrevocabili prendendo atto del fallimento gestionale e politico. Lui è un asso pigliatutto e oggi cerca nuovi alleati per continuare a gestire la cosa pubblica con un sistema che presta il fianco a numerosi sospetti e controlli di legalità. E’ arrivato il momento di chiudere questa esperienza amministrativa e di dare la parola agli elettori”. A poche ore dal consiglio comunale che con ogni probabilità certificherà la nuova maggioranza, lo stesso Aliberti pre annuncia su Facebook: “Questa sera è giusto che io sia in consiglio comunale a discutere del consuntivo provando a verificare se c’è, nell’interesse della città, per evitare il commissariamento, una maggioranza disposta a far ripartire l’azione amministrativa”. E quella maggioranza sarà molto probabilmente la stessa che appena sei mesi fa era disposta a far decadere il sindaco, lo stesso sindaco, per consegnare la città proprio in mano al commissario.

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