Di Adriano Falanga
“Ho quarant’anni, e non ho mai visto il fiume Sarno così limpido in pieno centro di Scafati”. Questo è solo uno dei tanti messaggi che accompagnano molte foto del Sarno “stranamente” pulito, postate su Facebook. Il fenomeno va avanti già da qualche settimana e vede il corso d’acqua insolitamente limpido anche laddove è sempre stato tristemente torbido e schiumoso. Fa un certo effetto, ed è innegabile, vedere una simile limpidezza: “provate ad immaginare che patrimonio naturale ma anche economico potrebbe essere un fiume pulito”.
Una spiegazione del fenomeno prova a fornirla Carmine Ferrara, presidente dell’associazione Amici del Sarno, membro della Commissione Tecnico-scientifica dell’Ente Parco del Bacino Idrografico del Fiume Sarno. “Le motivazioni dell’eccezionale trasparenza del fiume Sarno sono la conseguenza di molteplici e complesse cause – spiega Ferrara – Innanzitutto bisogna tener presente che la crisi economica che stiamo vivendo da diversi anni ha provocato la chiusura di moltissime aziende e l’abbandono di molte colture agricole. L’agricoltura ha un peso di almeno il 30% su tutto il carico inquinante che pesa sull’ambiente. In questo periodo stiamo assistendo ad un aumento sia della portata naturale delle sorgenti del Sarno, conseguenza sia della quantità delle precipitazioni dell’anno precedente sia del minor emungimento di acqua di falda da parte del comparto agricolo ed industriale”. Carmine Ferrara spiega anche che la percentuale di acque reflue depurate aumenta: “anche se troppo lentamente, con un ritardo nel trend rispetto agli anni del Generale Jucci. Nonostante le opere di depurazione siano ad oltre il 75% dello stato di avanzamento dei lavori ed i ritardi più gravi si registrano a Scafati dove non sono ancora partiti i lavori per la realizzazione del sistema fognario e a Castellammare e Gragnano dove i lavori del collettore sono in grave ritardo”. Lancia un allarme Ferrara: “Quello che va segnalato è lo stato di gravissimo inquinamento in cui versano molti dei canali consortili e su questi canali c’è la necessità di attività di prevenzione e repressione concreta degli scarichi illeciti. L’Ente Parco del Fiume Sarno, di cui faccio parte, sta svolgendo, da mesi, capillari azioni di monitoraggio ambientale e da queste attività sono scaturite già diverse denunce di attività illecite di sversamento di reflui industriali – continua ancora l’esperto – questa azione ha avuto, sicuramente, un effetto di deterrenza che deve essere supportata da tutti gli enti preposti”.
E’ partito da pochi giorni il monitoraggio delle acque ad opera di “Goletta del Sarno” di Legambiente, con il quale Ferrara pure collabora: “avremo presto dati aggiornati sullo stato di salute del fiume e dei suoi canali” conclude il presidente degli Amici del Sarno.