Di Adriano Falanga
Non c’è due senza tre. Non solo canale San Tommaso e fiume Sarno, in contrada Cappella non si fanno mancare proprio nulla, e ritorna la denuncia sulle esalazioni del sito di lavorazione e stoccaggio rifiuti della Helios. Ammesso che il problema sia mai scemato, considerato che nel mentre in città si protestava per i miasmi estivi del Sarno, da queste parti continuavano a segnalare i disagi derivanti dall’acre e persistente puzza di spazzatura. <<Nonostante denunce, proteste ed esposti del Comitato Cappella e oltre (ultimi esposti datati rispettivamente 27/07/17 e 29/07/17 diretti alla Commissario, Ufficio Ambiente Comune di Scafati e Procura di Nocera Inferiore), l’attività del Sito di Stoccaggio Rifiuti Helios, ubicato a ridosso delle abitazioni, continua a procurare indisturbata, disagi ai cittadini>> denunciano i residenti riuniti nel corposo comitato, vero presidio di quartiere. <<Un odore nauseabondo proveniente dal Sito Di Stoccaggio Rifiuti Helios, pur ridotta l’attività, negli ultimi mesi, in alcuni giorni particolari, attraverso scarichi o attraverso il movimento di raccolta del materiale stesso, soprattutto le notti, avvolge la nostra città. Il vento sposta il cattivo odore nelle zone limitrofe arrivando in città, e quindi, non solo i residenti della zona, ma anche gli abitanti di Cappella e Mariconda accusano tale disagio, con grave rischio e gravi danni per la salute, la qualità della vita, delle attività quotidiane>>. Ad oggi nessun riscontro è ancora pervenuto dalla commissione straordinaria, che si ritrova sul piede di guerra anche gli impiegati di Palazzo Mayer, dopo che due di loro l’altro ieri sono finiti in ospedale per i disturbi legati ai miasmi del fiume sottostante le finestre. Occhi, gola e stomaco bruciano, si avverte nausea e senso di stordimento e difficoltà respiratorie, questi i sintomi maggiormente lamentati. <<L’ insopportabile odore nauseabondo proveniente dal sito costringe gli abitanti a rimanere chiusi in casa e la presenza di auto compattatori che incolonnati, lungo la strada Galileo Ferraris sostano con evidenti perdite di liquidi (presumibilmente percolato) provocano disagi per la viabilità – continuano dal Comitato – Continueremo a far sentire la nostra voce, perché di fronte a certi eventi e alla disperazione della gente che vede ferita la propria dignità, il proprio diritto alla salute, le sofferenze esplodono come un martello scalfiscono e hanno il merito di farci fare esercizio di riflessione comune>>. Infine, ancora una volta, il disperato grido di aiuto: <<Non vogliamo più essere cittadini invisibili, non vogliamo più essere spettatori di un futuro che non abbiamo scelto di costruire in questo modo, non vogliamo essere cittadini che frequentano la città solo in certe occasioni, ma vogliamo contribuire, a costruire un senso di appartenenza ad comunità protesa al servizio, capace di ascoltarsi, incontrarsi, confrontarsi, e perché no sempre pronta a ricominciare, perché sulla salute dei cittadini non si specula ma si difende>>.
MA LA HELIOS HA TUTTO “IN REGOLA”
Seppur tra una lunga lista di prescrizioni, la Helios ha visto la parola fine alla lunga Conferenza dei Sevizi chiesta dalla Regione Campania. Necessarie apportare modifiche agli impianti dopo la diffida del Comune di Scafati circa la formazione di odori, ai rilievi del Dipartimento ARPAC di Salerno a seguito di sopralluogo del 20/07/2016 e in ottemperanza delle prescrizioni impartite il 30/11/2015 dal Corpo Forestale dello Stato – Stazione di Sarno. La Conferenza di Servizi si è tenuta nelle sedute del 20/10/2016, 19/12/2016, 02/02/2017, 16/03/2017 e 19/05/2017. Il Comune di Scafati non ha mai sollevato la questione ambientale, come non ha mai evidenziato la contrarietà delle norme di attuazione dell’area Pip (dove ricade la Helios) a questo tipo di attività industriale. L’autorizzazione viene concessa nonostante il parere negativo del Comune di Scafati (rispetto alla regolarità edilizia limitatamente alle opere indicate nelle ordinanze comunali emesse). Via libera invece dall’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano e dall’Arpac. Assenti gli altri enti convocati, tra cui l’Asl, che non hanno fatto pervenire nessuna nota in merito. L’azienda dovrà sottostare a precise prescrizioni, tra cui il rispetto del Piano di Monitoraggio e Controllo sostanze chimiche in atmosfera, nonché un autocontrollo delle emissioni in atmosfera odorigene. Niente turni notturni, l’attività lavorativa dovrà essere svolta esclusivamente in orario diurno dalle ore 6 alle ore 22; in occasione di ponti festivi che non consentono il regolare conferimento verso impianti esterni, quanto al rifiuto umido biodegradabile, potrà applicare la procedura emergenziale di stoccaggio, da attuare mediante l’utilizzo di sei cassoni metallici scarrabili a tenuta, da ubicare nell’area in depressione dedicata. L’azienda avrà anche obbligo di effettuare l’autocontrollo sullo scarico procedendo ad analisi qualitative sulle acque reflue rilasciate e sull’emissione in atmosfera di sostanze chimiche, con cadenza periodica, tramite compilazione di apposito registro. Ma chi controllerà?