Di Adriano Falanga
Pasquale Aliberti non cede sulla decadenza e a Cronache ha infatti dichiarato: “Sarà il consiglio comunale a decidere”. Si affida ai suoi consiglieri il primo cittadino, nonostante le tante defezioni in corso. Sono in quattro ad essere disposti a votare “senza se e senza ma” il ritorno alle urne tramite la decadenza per sopraggiunta incompatibilità: Alfonso Pisacane, Mimmo Casciello, Daniela Ugliano, Brigida Marra. Gli altri avrebbero mostrato titubanze e perplessità, vuoi per la delicata indagine in corso della Dda e vuoi per l’incertezza di non essere rieletti. Tra i perplessi anche il vice sindaco Giancarlo Fele, nonostante toccherà a lui vestire i panni del primo cittadino fino a nuove elezioni. C’è chi poi si è mostrato contrariato alla nuova coalizione messa in piedi per il terzo mandato, con una ampia e nutrita schiera di personaggi provenienti dal centrosinistra, con il Pd in testa. “Stiamo imbarcando chi abbiamo sempre avversato” avrebbero detto al sindaco, e non si può escludere neanche la delicatezza di una nuova campagna elettorale con in testa la spada di Damocle delle accuse mosse dall’Antimafia. Aliberti però è sicuro, irremovibile, non ha gradito chi ha mosso dubbi sulla sua decisione di avviare un contenzioso con Palazzo Mayer, preparando così a tavolino la sua decadenza, che lo porterà diritto alla terza ricandidatura. Le liste sono pronte, il ricorso al Tar pure. “E’ straordinario, però, che la minoranza politica si opponga al fatto che un sindaco decida di non essere più sindaco. Probabilmente mi apprezzano per quello che sto facendo…” l’ironia di Pasquale Aliberti. Del resto, se fosse accertato il contenzioso e se il sindaco entro dieci giorni non rimuovesse la causa scatenante, il voto in aula non potrebbe essere contrario, in quanto sarebbe solo una presa d’atto di ciò che la legge dispone.