Di Adriano Falanga
Per strada contro la prostituzione, i residenti esasperati costringono le lucciole ad andare via. Cronache lo ha letteralmente profetizzato da tempo ormai: è in atto a Scafati un risveglio della coscienza civile. I cittadini, totalmente delusi dalle istituzioni, hanno deciso che rimboccarsi le maniche è l’unica soluzione per porre un freno al dilagare di alcune pesanti problematiche, da tempo senza risposte. O meglio, parole al vento e fatti zero. Da un lato il fiorire dei comitati di quartiere spontanei, dall’altro le istituzioni ma anche parte della stessa politica, con le spalle al muro perché incapace di fornire soluzioni. A Cappelle i residenti stanno dignitosamente portando avanti una battaglia per il diritto alla salute contro il sito di stoccaggio della Helios e dell’inquinamento del canale San Tommaso, che pure non emana profumo di rose, a Bagni invece è lotta contro i furti in appartamento e alla prostituzione. Due piaghe sociali che più volte il nostro quotidiano ha denunciato, l’ultima il 7 settembre scorso. Da queste parti si ruba in casa, in totale tranquillità, e nonostante la presenza dei proprietari. E ci si prostituisce pure, tra l’indifferenza delle istituzioni e letteralmente sotto casa dei bagnesi. Non sono bastati i numerosi blitz del passato, a Scafati la Polizia Municipale alle 22 chiude i battenti, e i Carabinieri sono impegnati su ben altri fronti. A mali estremi, estremi rimedi e così una 50ina di residenti da due notti hanno deciso di presidiare il loro territorio. “L’altro giorno alle 19 di sera erano già in servizio, mio figlio uscito di casa si è trovato di fronte la lucciola intenta all’adescamento” spiega la signora M.N, tra i promotori del sit in. Non sono ronde, e neanche hanno minacciato nessuno, si sono semplicemente posti nei pressi delle donne, quasi tutte di provenienza straniera. “La nostra è un’opera di dissuasione, siamo assolutamente pacifici, noi non ce l’abbiamo con nessuno, ma chiediamo che le nostre abitazioni siano rese libere da questo fenomeno”. Quando sono scesi in strada, intorno alle 22:30, le lucciole si sono spostate, perché la loro presenza chiaramente scoraggia i clienti. Ma i residenti, caparbi, si riavvicinano. Un tira e molla pacifico terminato a tarda notte, quando le donne sono andate via, avendo capito l’andazzo. “Noi ci siamo affidati alle autorità tante volte senza mai concludere nulla…i bambini scendono dalle loro case e vedono questo scempio” così A.M. che racconta di come la “trattativa” tra lucciola e cliente viene poi consumata a pochi metri dalle abitazioni, dove basta uscire fuori al balcone per scorgere la coppia clandestina in atteggiamenti che dovrebbero essere invece privati. Dal confine con Angri, lentamente le donnine di piacere sono arrivate a poche decine di metri dalla piazza e dal Santuario, prostituendosi nei pressi del cavalcavia, sotto le finestre di decine di appartamenti. “Devono smetterla e andare via e se le autorità non sono in grado, considerato che sono stati chiamati tante volte senza risolvere nulla, ci ribelliamo noi.. Ci stiamo mettendo la faccia e soprattutto il coraggio per affrontare una situazione che è diventata degradante e invivibile”. Insomma, altro che romanticismo di “bocca di rosa”, come cantava De Andrè.