Scafati. Allagamenti, ci si mettono pure le precarissime caditoie - Le Cronache
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Scafati. Allagamenti, ci si mettono pure le precarissime caditoie

Scafati. Allagamenti, ci si mettono pure le precarissime caditoie

Di Adriano Falanga

Ad aggravare il grave fenomeno degli allagamenti non sono solo le acque piovane del vesuviano, o i canali del Sarno di ridotta portata a causa della mancanza di manutenzione degli argini. Anche le caditorie dello scarno sistema fognario esistente sono in preda a incuria e abbandono, praticamente ostruite e inservienti proprio in quelle zone dove maggiormente ristagna il flusso d’acqua. E’ il caso di via Cesare Battisti e corso Nazionale. Come se non bastasse, negli ultimi giorni è divampata la polemica per la supercialità con cui le aziende impegnate nella posa del manto stradale nei diversi cantieri del Più Europa, hanno coperto i tombini esistenti. Una posa “selvaggia” dell’asfalto che ha ostruito numerose caditoie, tra cui quelle di via Dossetti nei pressi del centro Plaza. Le segnalazioni sono fioccate su Facebook e l’amministrazione prontamente ha allertato le imprese responsabili di rimediare. Questo però non basta, e non risolve a monte il problema, che era e resta l’assenza di un idoneo piano di manutenzione programmata di pulizia caditoie.

“Le caditoie stiamo provvedendo a pulirle – rassicura Pasquale Aliberti, che poi denuncia – Sulla manutenzione straordinaria siamo preoccuparti perché la regione dragando alcuni tratti a monte di Scafati, rischia di provocare danni alla città di cui ci ricorderemo per la vita”. L’assessore alla Manutenzione Raffaele Sicignano parla di una gara in preparazione: “mirata esclusivamente alla pulizia delle caditoie presenti sul territorio. Non sarà la soluzione ma sicuramente ci consentirà di contenere i disagi degli allagamenti nei punti critici”. Ammette difficoltà economiche per un servizio a lungo termine: “Le risorse necessarie per un discreto intervento si aggirano sui 50 mila euro annuali. Al momento non riusciamo a reperire questa cifra ma garantiremo comunque un buon servizio magari in un periodo di tempo più breve, ad esempio sei mesi”.