Di Adriano Falanga
Nel 2007, al congresso cittadino di Forza Italia Mario Santocchio era capogruppo consiliare mentre Pasquale Aliberti coordinatore cittadino. “Siamo e saremo per il bene della città di Scafati” disse il noto avvocato scafatese. L’anno successivo, Santocchio nei panni di coordinatore presentò in conferenza stampa il candidato sindaco di Forza Italia: “è il dottor Pasquale Aliberti”. Da allora sono passati otto anni, e quello che sembrava un solido matrimonio, è finito nel 2010 in un burrascoso divorzio. E ancora oggi si vivono gli strascichi. Insomma, i due “ex coniugi” forzisti non hanno mai fatto pace e Mario Santocchio oggi è forse il primo oppositore di Pasquale Aliberti.
La crisi di maggioranza sembra essere rientrata. Alla fine, la spaccatura è risultata essere solo la decadenza. “Io vedo Aliberti in crisi per i suoi fallimenti e per le sue vicende giudiziarie. Mi fa piacere che alcuni esponenti della maggioranza iniziano ad opporsi ad Aliberti quando questi non perseguita il bene della Città. Tutti hanno capito che Aliberti per conservare il potere diventa spietato, alla fine ha dovuto rinunciare alla decadenza grazie all’azione di contrasto messa in campo da parte dell’opposizione e una parte della maggioranza che hanno fatto prevalere il rispetto della legge rispetto all’avidità di potere del Don Rodrigo di Turno”.
Anche la sfiducia a Coppola sembra essere rimandata, anzi, il sindaco ha chiesto la collaborazione del presidente in questa seconda fase del mandato. Che sia un nuovo Aliberti? “Per la sfiducia a Coppola non ci sono i presupposti perciò Aliberti non la promuove ma già agitarla è comportamento riprovevole. Noi con questo Sindaco non potremmo mai dialogare fino a quando continua a conferire incarichi a suoi coindagati e a far gestire le risorse del Più Europa dai suoi nominati e non dal personale di ruolo”.
Non è che Aliberti ha ragione quando dice che i suoi primi sostenitori siete stati proprio voi, a non voler per forza di cose ritornare al voto? “Per noi Aliberti è il peggiore Sindaco degli ultimi 40 anni. Con lui Scafati sta vivendo una stagione di arretramento sotto tutti i profili. A titolo di esempio la chiusura dell’ospedale va ascritta a lui e alla moglie. Siamo stati contro la decadenza per rispetto della legge ed abbiamo evitato che portasse a compimento il raggiro della legge che vuole che un sindaco può fare solo due mandati. E’ un mistificatore, un risultato negativo trova sempre il modo di commentarlo positivamente”.
Con l’appoggio di Quartucci e Raviotta, la maggioranza ne esce addirittura rafforzata, di contro, la minoranza ridimensionata. Crede che Coppola e Vitiello siano ancora in maggioranza oppure dovrebbero ufficializzare un passaggio all’opposizione? “Coppola e Vitiello fanno parte della maggioranza come risulta dal dato elettorale e in questa area esercitano la loro proposta. Evidentemente al Sindaco dà fastidio chi ragiona. La posizione di Quartucci e di Raviotta invece è diversa, loro collocati dall’elettorato all’opposizione stanno migrando in maggioranza. Non condivido perché’ ritengo che in politica la coerenza è un requisito importante”.
Angelo Matrone è stato uno dei più strenui oppositori della decadenza. Scoppiata la pace? “E’ un giovane di grande speranza, ha preso atto che Aliberti per non perdere il potere è disposto a tutto per cui ha lottato insieme a noi per far rispettare la legge”.
La maggioranza riparte dal Puc, Più Europa e Bilancio. L’opposizione? “Aliberti riprova ad illudere gli scafatesi, dicendo le stesse cose che diceva otto anni fa, dovrebbe prendere atto dei suoi fallimenti e rassegnare le dimissioni prima che sia troppo tardi”.
Il sindaco arriverà alla scadenza naturale del 2018? “Per il bene della Città spero che questa esperienza amministrativa si chiuda quanto prima. La commissione di accesso è stata chiesta dalla Procura antimafia come si apprende dai giornali, ormai le decisioni spettano agli altri organi – la conclusione di Mario Santocchio – La nostra guardia resta alta, chi credeva che la città di Scafati era diventata il paese della cuccagna deve ricredersi”.