“Un consiglio comunale con una mozione di sfiducia assolutamente
strumentale, tanto da costringere chi aveva firmato a non entrare nel
merito della questione ma a parlare di Scafati addirittura dal 1970 ad
oggi. Una mozione di sfiducia con motivazioni riportate che avrebbero
dovuto dimostrare l’irresponsabilità del Sindaco e la sua
incapacità amministrativa ma che in realtà è stata solo la
dimostrazione di una visione politica miope e opportunista supportata
da un atteggiamento verbalmente violento proprio di chi in questi anni
ha fatto prevalere gli interessi personali su quelli complessivi.
Finalmente, però, le maschere sono cadute e oggi abbiamo la certezza
di chi sono: sempre gli stessi, quei personaggi che negli anni mi
hanno logorato sul piano umano, personale e politico.
Oggi ripartiamo da quattordici consiglieri comunali ma soprattutto
dalla consapevolezza che può iniziare un dialogo serio e costruttivo
anche con quella parte di opposizione che sui grandi temi è giusto
venga coinvolta. Io non sono il sindaco solo di una parte di Scafati e
la mia maggioranza deve imparare, nell’ambito di una critica anche
costruttiva, a recepire le istanze di quella parte di opposizione che
vuole lavorare per migliorare il livello di vivibilità di questo paese
e che soprattutto ama Scafati”.





