Di Adriano Falanga
“La Consulta? E’ diventata un’associazione di sinistra” così Pasquale Aliberti, accusando l’organismo da lui stesso voluto di essere strumentalizzato da una certa parte politica. Il primo cittadino non ha risparmiato accuse di immobilismo nei riguardi di questa fetta di commercianti e artigiani. Si difende Patrizia Pesacane, presidente della Consulta, che sulla pagina ufficiale Facebook scrive: “il Sindaco ci chiama associazione e non mostra di aver capito che quando in Consiglio Comunale hanno deliberato la nascita della Consulta hanno creato un organismo istituzionale di raccordo tra l’amministrazione ed il mondo del commercio del quale fanno parte i singoli e le associazioni. Sentir dire dal Sindaco che non si fa niente per il commercio e che ci deve pensare lui mettendo in campo 70 mila euro da destinare ad eventi per ravvivare le serate ed il commercio scafatese è strano e suona come una beffa dopo il danno. L’amministrazione Aliberti quest’anno ha votato un rincaro della tassa sui rifiuti che per i commercianti vale il 25% in più rispetto all’anno scorso. Tradotto in soldini significa secondo il nostro centro studi che una cifra compresa tra 800 mila euro ed 1 milione di euro sarà prelevata dalla tasca dei commercianti ad opera del Sindaco e della sua amministrazione”.
L’accusa “sinistrorsa” di Aliberti è dettata dal fatto che la Pesacane è moglie del professor Gianpiero Russo, da sempre fortemente critico nei suoi riguardi e considerato vicino al Pd locale. “Al sindaco non da fastidio una Consulta di “sinistra” come dice lui. Al sindaco da fastidio una Consulta che ragiona con la testa propria e che cerca di fare cose per il commercio come è possibile testimoniare con tante istanze protocollate che giacciono spesso senza risposta. Una Consulta che non si è piegata e che lotta per il rispetto delle regole. Tutto qua” conclude la Pesacane, che annuncia anche di aver avviato un confronto “si spera costruttivo” con il neo assessore Nicola Acanfora.