di Erika Noschese
Sarà Luigi Riccio a guidare, temporaneamente, la Scabec in qualità di direttore generale, a tempo determinato, in attesa di concorso. Dirigente della giunta regionale dal 2014, Riccio dovrà occuparsi della società in house della Regione Campania nata per la valorizzazione della cultura, dopo le dimissioni della presidente Assunta Tartaglione e Aniello Salzano che rimarranno in carica per ordinaria amministrazione fino a nomina dei nuovi amministratori. Ieri mattina, il CdA si è riunito a Napoli con il socio unico, ovvero la Regione Campania alla quale è stata chiesta di adottare azioni di responsabilità nei confronti dell’ex Amministratore Unico, Antonio Bottiglieri, reo di aver firmato contratti di assunzione a tempo determinato senza rispettare le norme e di aver portato la società sull’orlo del fallimento, con oltre tre milioni di debiti accumulati, a causa di iniziative intraprese ma senza copertura finanziaria. Nella lunga relazione presentata al governatore Vincenzo De Luca, al capo di Gabinetto Maurizio Borgo, all’ufficio speciale Controllo e Vigilanza su Enti e Società Partecipate e con la direzione generale per Le Politiche Culturali ed il Turismo, il consiglio di amministrazione della Scabec ha evidenziato tutte le criticità riscontrate all’esito degli approfondimenti effettuati con la collaborazione degli Uffici competenti della Società e di stimati professionisti esterni per la parte legale. Di fatti, in occasione del CdA del 31 gennaio 2022, con riferimento al punto relativo ai provvedimenti di riorganizzazione relativi al personale dipendente e dirigenziale, il presidente Tartaglione ha informato il Consiglio che, il 24 gennaio, aveva inviato, all’Ufficio Speciale Controllo e Vigilanza su Enti e Società Partecipate e per conoscenza al Presidente della Giunta Regionale della Regione Campania, al Capo di Gabinetto della Regione Campania, alla Direzione Generale per Le Politiche Culturale ed il Turismo ed all’Ufficio Speciale per la crescita e la transizione digitale, la relazione preliminare sullo stato attuale della Scabec S.p.a., con particolare riferimento ai contratti di lavoro a tempo determinato. Dopo gli accertamenti, la Tartaglione ha infatti fatto presente che la Scabec avrebbe utilizzato impropriamente lo strumento del contratto di lavoro a tempo determinato: a fronte di 49 risorse complessive in forza alla società, 47 erano legate da un contratto a tempo determinato, mentre le rimanenti due risorse, sono inquadrate con contratto a tempo indeterminato. Dunque, a seguito dei controlli risultava che alcuni dipendenti erano stati assunti dal precedente amministratore unico di Scabec con contratto a tempo determinato ma in assenza della procedura prevista dal regolamento adottato dalla società per indicare i criteri e le modalità per il reclutamento del personale. Per altri dipendenti assunti a tempo determinato, invece, è stato superato il limite temporale massimo previsto dalla legge. Il CdA, nella sua relazione, ha dunque evidenziato che “la situazione della Società, per quanto attiene la regolarizzazione dei rapporti di lavoro, allo stato, richiede un tempestivo intervento affinché venga regolarizzata la posizione dei lavoratori dipendenti ai sensi di legge”. Per garantire l’operatività e il funzionamento della Società, il CdA ha attivato le procedure per l’assunzione delle risorse previste dal piano Triennale delle Attività della Società. Così, è stata attivata la procedura di licenziamento in quanto trattasi di contratti nulli. Ad occuparsi dei licenziamenti l’avvocato Raffaele De Luca Tamajo che ha presentato alla presidente Tartaglione due pareri, il primo rivolto alla disamina dei contratti di lavoro in essere, affinché all’esito, fosse possibile valutare gli eventuali rischi a carico della Scabec derivanti dalla mancata cessazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato scaduti ma attualmente in essere, anche in considerazione delle ravvisate necessità della Società in merito alle sue capacità organizzative nell’espletamento dei compiti ad essa affidati dall’Ente controllante e il secondo per individuare quale procedura utilizzare per l’assunzione di personale a tempo indeterminato. Secondo l’avvocato, i licenziamenti potrebbero portare ad una condanna della Scabec alla corresponsione, in favore dei lavoratori ricorrenti, delle retribuzioni che avrebbero maturato qualora il rapporto fosse proseguito fino alla naturale scadenza, oltre ad una ulteriore condanna al risarcimento, a titolo di “perdita di chance”. In merito al piano triennale delle attività della Scabec da effettuarsi a cura del precedente Amministratore Unico entro il 30/11/2021, l’attuale governance ha dato mandato agli uffici di predisporre la relazione in quanto è ancora in corso la procedura per la redazione del bilancio al 31.12.2021, allo stato, dalle verifiche effettuate presso i competenti uffici della Scabec risulta che, in ragione degli impegni contrattuali sottoscritti dal precedente Amministratore Unico, attualmente la Scabec si trova in evidente difficoltà economica, le risorse finanziarie attualmente disponibili sono insufficienti a fronteggiare le pretese avanzate dai creditori. In tal senso, il CdA, già ieri ha provveduto ad inviare alla Società Kpmg – società che si occupa della revisione legale dei conti ai sensi dell’art. 17 bis dello Statuto Societario – la richiesta di effettuare una “due diligence” contabile sull’annualità 2021 propedeutica alla predisposizione del bilancio 2021. Da qui la richiesta al socio ubico di adottare tutti i provvedimenti necessari al fine di prevenire l’aggravamento della crisi in atto, di correggerne gli effetti ed eliminarne le cause, attraverso un idoneo piano di risanamento della Società, valutando l’adozione di un piano di ristrutturazione aziendale, dal quale risulti la comprovata sussistenza di concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico delle attività svolte dalla Scabec.