
Sarno. Esattamente 7 giorni fa aveva appiccato il fuoco a uno dei locali degli uffici dei servizi sociali perchè gli sarebbe stato negato un sussidio. Dopo la denuncia, su richiesta della procura nocerina, arriva la decisione del giudice di applicare il massimo della misura cautelare a carico del 35enne sarnese Rosario Amarante, finito in carcere a Fuorni. Evidentemente, secondo gli elementi in mano agli inquirenti, l’unica misura congrua con il comportamento del 35enne sarebbe stata la detenzione dietro le sbarre. Per lui l’accusa di incendio doloso e danneggiamento. Era arrivato al primo piano della casa comunale di Sarno, dopo aver percorso il corridoio si era fermato accanto ad un armadietto. Dopo pochi secondi fiamme e fumo. Le prime lingue di fuoco erano partiti proprio dai registri depositati nel mobile in un angolo degli uffici. Così si era sviluppato l’incendio nel settore dei servizi sociali del Comune di Sarno lasciando danni ingenti tra computer andati distrutti, documenti bruciati e apparecchiature ridotte in cenere. Secondo la ricostruzione, il 35enne si sarebbe recato negli uffici del Segretario Sociale per chiedere un aiuto economico. Al rifiuto da parte dei dipendenti, prima sarebbe uscito, forse per procurarsi del materiale infiammabile, poi sarebbe rientrato nell’edificio dirigendosi direttamente nei pressi del corridoio dove appunto avrebbe dato alle fiamme della carta e dell’altro materiale che ha immediatamente scatenato un incendio. Fuggi fuggi generale con l’arrivo dei vigili del fuoco e gli agenti della Polizia di Stato del locale commissariato sotto la direzione del vicequestore Roberto Lanzetta. Poco tempo per gli inquirenti, anche grazie alle testimonianze, per rintracciare l’autore: dalle telecamere interne sarebbe stata ripresa tutta la scena. Sette giorni fa era scattata l’accusa di incendio doloso e danneggiamento. L’ipotesi era stata ventilata sin dall’inizio. D’altronde la rabbia con cui l’uomo era uscito dagli uffici, non era passata inosservata. Le fiamme e il fumo avevano invaso quattro stanze del primo piano fortemente danneggiato tanto che gli uffici di Palazzo San Francesco sono stati costretti alla chiusura. Nessun dipendente era rimasto ferito nonostante gli uffici fossero stati a pieno ritmo lavorativo. L’incendio aveva tuttavia destato grande preoccupazione nella comunità, soprattutto per il settore dei servizi sociali, già in passato oggetto di episodi critici. Intanto da qualche ora il 35enne è in carcere a Fuorni per l’incendio appiccato sette giorni fa negli uffici di Palazzo San Francesco.