di Andrea Pellegrino
Il braccio di ferro è con il ministro Lorenzin. Vincenzo De Luca boccia i commissari e chiede che sulla sanità in Campania venga adottata la sua linea. In sintesi, più personale per il mantenimento delle strutture sanitarie promesse in campagna elettorale, e ad oggi a rischio chiusura. Il calcolo del fabbisogno di personale, studiato dalla struttura commissariale, vedrebbe la richiesta di 4951 unità in più, di cui circa 2500 precari, quindi già al lavoro. Polimeni, dalla sua, avrebbe sottoposto, un piano tecnico al governo che contrasterebbe con quello immaginato e voluto dal governatore Vincenzo De Luca che attende ora risposte politiche. Soprattutto da Matteo Renzi, tirato ora per la giacca sulla vicenda sanità in Campania. D’altronde ora tra il premier e il governatore pare ci sia un certo feeling politico. Soprattutto dopo la mazzata elettorale di Napoli città, ed un Pd sempre più disgregato in Campania. Così Renzi dovrebbe lanciare l’assist a Vincenzo De Luca, accontentandolo politicamente, in cambio di un sostegno al rischioso referendum costituzionale. Solo sabato Matteo Renzi ha inviato a Napoli la sua ministra più fidata, Maria Elena Boschi, per tenere a battesimo la scalata a Montecitorio di Piero De Luca, primogenito dell’ex sindaco di Salerno. Ma la Lorenzin non è l’unica vittima politica di De Luca. Bersaglio del governatore è anche Delrio, sotto accusa ormai da settimane. E nulla esclude che l’attacco politico viaggi sull’asse Napoli – Roma. Da tempo infatti tra Graziano e Matteo pare che non scorra più buon sangue. E su questa intesa spezzata, De Luca pare stia tentando di ricamarci sù, soprattutto in vista delle nomine delle Autorità Portuali in Campania. Ed a proposito di nomine, tornando alla sanità, da pochi giorni l’ex commissario dell’Asl di Salerno, Antonio Postiglione ha ottenuto il suo incarico in Regione. E’ il nuovo direttore generale per la tutela della salute ed il coordinamento del sistema sanitario regionale. In pratica il “braccio armato” di De Luca sulla sanità regionale. Intanto all’Asl a Salerno, Peppe Longo (subentrato proprio a Postiglione) dovrebbe restare, all’atto della sfornata di nomine che arriverà tra qualche giorno, mentre al Ruggi d’Aragona circola il nome di Antonio Giordano come possibile nuovo manager dell’ospedale di via San Leonardo. Ma sulle nomine dei nuovi direttori generali, Vincenzo De Luca ha un grosso problema in maggioranza. Tant’è che correnti ed aree interne per ora giocano sulle assenze all’interno delle commissioni. «Non ci sorprenderebbe se domani (oggi per chi legge, ndr), per la quarta volta, la riunione della Commissione congiunta Affari istituzionali e Attività produttive, che sta esaminando il disegno di legge sulla Semplificazione, andasse deserta. Nella maggioranza di De Luca è attualmente in corso una guerra di posizioni tra i vari capibastone che non ci stanno a fare da spettatori alla prossima infornata di nomine, come è accaduto con la Gori», preannunciano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e Luigi Cirillo. «Se la seduta saltasse – spiegano – è chiaro che il provvedimento andrebbe ritirato per l’assenza di una visione politica univoca di Giunta e maggioranza». «In Regione Campania va in scena la vecchia politica – concludono Saiello e Cirillo – quella che utilizza le istituzioni, in questo caso le Commissioni consiliari, per assicurarsi tornaconti di corrente». Per evitare ciò pare che Vincenzo De Luca mandi direttamente Fulvio Bonavitacola come suo ambasciatore per ricomporre il quadro politico. Intanto il 19, proprio sulla sanità, si dovrebbe riunire il Consiglio regionale.