di Andrea Pellegrino In rappresentanza del Comune di Salerno c’è solo il vicesindaco Eva Avossa. Dei consiglieri comunali, rispetto allo scorso anno, neppure l’ombra alla tradizionale alzata del panno di San Matteo. In verità è tutto il palchetto autorità allestito nel quadriportico del Duomo, ad essere abbastanza vuoto. Chiaro segno che la sobrietà voluta da Monsignor Moretti ha avuto già il suo primo riscontro. O che, più probabile, le tensioni sempre più forti ed evidenti tra De Luca e Moretti, abbiano convinto i consiglieri comunali del capoluogo a lasciar perdere. La fascia azzurra di Palazzo Sant’Agostino è stata, invece, affidata a Michele Cuozzo, assessore provinciale ai trasporti, in odore di nomina come segretario provinciale dei Fratelli d’Italia. Tra i presenti ancora, Mimmo Della Porta – direttore sanitario dell’ospedale “Ruggi d’Aragona”, il Questore di Salerno Alfredo Anzalone (per lui è il primo San Matteo) e i vari rappresentanti delle forze dell’ordine. Non c’è il prefetto di Salerno, Gerarda Pantalone, che dopo l’ultimo sbarco di immigrati al porto di Salerno ha ripreso le sue ferie estive. Immancabili anche quest’anno, l’ex presidente della Provincia di Salerno, Alfonso Andria e il senatore forzista Enzo Fasano. Un clima che riporta l’orologio indietro nel tempo, ossia al primo scontro tra il sindaco di Salerno e l’Arcivescovo di Salerno, quando per la prima volta Vincenzo De Luca fu costretto – in segno di protesta – a cedere la fascia al suo vice per l’intera processione del 21 settembre. Dunque, una sobria cerimonia partita con la Celebrazione Eucaristica nella Cripta di San Matteo, proprio sopra la sua tomba. Ed è durante l’omelia affidata a don Biagio Napoletano che ci sono i maggiori riferimenti legati alle polemiche dei giorni scorsi sulle nuove regole imposte da Moretti per la processione di San Matteo. «A Dio non piacciono gli uomini che si mettono sui piedistalli – ha detto il vicario del Vescovo – o coloro che costruiscono paradisi artificiali. La festa di San Matteo è la festa di Dio e non c’è distinzione tra momento civile e momento religioso». Passaggi significativi anche da Monsignor Moretti durante la consueta benedizione che ha concluso l’alzata del Panno ed ha avviato le celebrazioni per il Santo Patrono. «C’è chi costruisce la sua casa sulla pietra e chi sulla sabbia – ha detto l’Arcivescovo, commentando un passo del Vangelo, alla presenza, tra l’altro del Cardinale Raffaele Martino – noi sulla spoglie dell’Apostolo abbiamo la nostra bellissima Cattedrale». Quanto alla processione e alle nuove regole, Mons Moretti invita nuovamente ad abbandonare «l’esteriorità o l’emozione del momento» ma «di incentrare quel giorno sulla fede». Un messaggio chiaro che l’Arcivescovo ha voluto ribadire a quanti contestano ancora le nuove norme che stravolgono quasi del tutto la processione di San Matteo.
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