Alcuni giorni fa una telefonata che mai avrei voluto ricevere. All’altro capo la mia cara amica Suor Pina che mi ha chiamato per anticiparmi il suo trasferimento a Lecce. Dopo una vita trascorsa nella nostra città, con una presenza discreta, ma con un lavoro prezioso al servizio di tantissimi piccoli bambini, Suor Pina lascia la guida e la direzione del noto istituto religioso Filippo Smaldone. Come suo costume lo fa in punta di piedi, informandone solo poche persone. Il mio grazie per la dedizione e l’ impegno profuso nei confronti di bambini affetti da seri e gravi problemi uditivi, nonché diversamente abili, non poteva mancare, né potevo sottrarmi , nella mia qualità di Presidente della Commissione Politiche Sociale del Comune di Salerno, ma chiaramente soprattutto come cara amica, al dovere di esprimerle la mia riconoscenza per l’abnegazione con cui ha dedicato la propria esistenza a loro e alle loro famiglie, cui mai ha fatto venir meno il suo sostegno morale. Gli addii sono sempre tristi, ti stringono il cuore soprattutto quando “sparisce” dalla tua Comunità una presenza viva e attiva da una infinità di anni. Ed è quello che sta accadendo nella nostra città, da dove Suor Pina, il 26 agosto prossimo va via lasciando definitivamente gli istituti “Smaldone”, chiamata a sostenere nuovi compiti nella sua città natale. Suor Pina, donna forte e coraggiosa è stata una presenza significativa, un punto di riferimento importante, una testimone cristiana, semplice, umile e silenziosa, di grande dedizione ai bambini, alle loro famiglie e a tutti coloro che si sono rivolti e affidati a lei. Ha saputo mettere sempre in pratica il vangelo, il carisma e gli insegnamenti del beato Filippo Smaldone. Ricca di grazia e di esperienza nel lavoro svolto con professionalità, amore e sacrificio, ha mostrato la competenza di chi lo svolge con la sensibilità che richiede l’impegno nei confronti di bambini particolarmente svantaggiati. L’istituto a me ora appare più povero, quell’istituto che a me sembrava una cosa sola con Suor Pina. Alle religiose rimaste ha lasciato in eredità il suo esempio, l’immagine della propria vita e le sue qualità cristiane, l’insegnamento di donna determinata e saggia soprattutto nei momenti di grande tribolazione. Tra la commozione di chi come me l’ha conosciuta e avverte forte un sentimento di affettuoso trasporto, questo mio saluto pubblico vuole svelare agli altri, che non hanno avuto il piacere di incontrarla, quanto è grande la riconoscenza per il suo operato a Salerno e nella intera provincia. Non mi resta, anzi non ci resta che dirle grazie per quanto ha fatto, abbracciarla caramente, augurarle tanta serenità, nella certezza che il Vangelo cui si ispira continuerà a guidarla verso il bene nei confronti dei più umili e di chi ha più bisogno del suo insegnamento.
Barbara Figliolia, consigliera comunale e presidente della commissione Politiche Sociali