Salerno: riflettete sul bilancio - Le Cronache Salerno
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Salerno: riflettete sul bilancio

Salerno: riflettete sul bilancio

di Alfonso Malangone*

La notizia delle corone di fiori per il 25 Aprile ha destato sorpresa, sconcerto e pure indignazione. Se, però, al Comune fossero davvero mancati i 200 euro per l’acquisto, i cittadini si dovrebbero anche preoccupare per la presenza di una evidente difficoltà finanziaria. In realtà, sta aumentando nell’ultimo periodo il numero degli interventi effettuati grazie alla partecipazione di soggetti terzi: si piantano i fiori con l’aiuto della Coldiretti; si curano le aiuole con il contributo di Associazioni, imprese, comitati, ditte, privati cittadini; si mettono a dimora nuovi alberi con i fondi Regionali; si progetta un nuovo intervento in Piazza Alario con la sponsorizzazione di un Gruppo Bancario. Poi, si sente dire che, per mancanza di fondi, non si possono mettere altre telecamere e neppure far funzionare meglio quelle esistenti, o che non sono possibili più radicali manutenzioni in giro per la Città. In definitiva, sono tante le situazioni che sembrano dimostrare una inadeguata disponibilità di risorse per le esigenze correnti più elementari. Per capire meglio, si dovrebbe sapere qualcosa di più sugli equilibri di Bilancio di cui, purtroppo, nulla si sente in giro in quanto argomento esclusivo dei Consigli Comunali, ultimo quello per la delibera del Bilancio di Previsione 2025-2027. Nel corso di questa riunione, confermando un sintetico schema informativo, sono state fornire dall’Amministrazione le usuali rassicurazioni sulla sostenibilità degli impegni accompagnate da positive anticipazioni sui risultati del 2024, sia in ordine al puntuale ripianamento della rata del Disavanzo di 33,8milioni, rimborsata per 35,2, che alla situazione finanziaria complessiva. Su questi due aspetti, ora si conoscono pure i risultati ufficiali per l’intervenuta approvazione in Giunta dello schema del Consuntivo, lo scorso 24/04. Tuttavia, sarebbe inopportuno parlarne prima che sia consapevolmente valutato dai Consiglieri. Epperò, almeno tre cose si possono dire. E, vanno dette. Nella discussione in aula del 20/03, l’Assessora al Bilancio aveva sottolineato il miglioramento della condizione generale a fine anno precedente per aver conseguito una disponibilità di cassa di 54,7milioni di euro. Un grande passo avanti rispetto ai 13,1 dell’anno precedente. Mai accaduto prima. E, allora: “perché si sente dire che mancano i soldi?” Grazie al Consuntivo, si apprende ora che quella enorme disponibilità era praticamente costituita dal precedente saldo di Cassa di 13,1milioni, da altri 20,3 per la positiva differenza tra entrate e spese della Sezione ‘corrente’, da ulteriori 20,2 per quella degli investimenti a seguito di anticipazioni concesse dagli Enti finanziatori, e da spiccioli. Tutto bene. Però, il sistema informativo-contabile del MEF, SIOPE, rileva che nel periodo Gennaio-Aprile 2025 si è verificato un eccesso di spesa di parte ‘corrente’ per ben 28,4milioni in conseguenza di elevati esborsi per l’acquisto di servizi. Un picco neppure mai raggiunto in passato, salvo errore. Così, è stata assorbita quasi tutta la Cassa ‘corrente’. C’è stato equilibrio, invece, tra le entrate e le uscite della Sezione investimenti che ha conservato il saldo di fine 2024 giacché non utilizzabile per altre finalità, salvo forzature. Quindi, sfumato il ‘tesoretto’, adesso si deve restare in attesa dei più cospicui incassi collegati alle scadenze fiscali. Se fosse stato possibile spostare più in avanti la festa del 25 Aprile, magari non sarebbero mancati i 200 euro. Salvo rettifiche. Un poco più complesso è il discorso sul rientro del Disavanzo. Bisogna ricordare che questo indicatore rappresenta un valore ‘solo contabile’ costituito, con grande semplicità, dalla differenza tra le entrate e le spese al netto delle quote dei Fondi a copertura di rischi e oneri. Come ormai è noto anche alle pietre, una componente fondamentale è rappresentata dai Residui Attivi, cioè dai crediti da incassare, e, tra essi, da quelli relativi all’imposizione locale, ai fitti, alle multe, alle cartelle e a quant’altro riferibile all’attività dell’Amministrazione. Ora, se l’altezza dei Residui Attivi a fine 2023 era davvero esagerata, pari a 468,8milioni di euro, il totale del 2024 non è da meno, visto che è di 456,2. Di questi: l’IMU è pari a 50,6milioni, ex 49,7 di fine 2023, la Tari a 90,7, ex 107,4; le Multe a 51,4, ex 51,8; i Fitti a 4,2, ex 7,5. Comprese le altre poste minori, il totale delle Entrate proprie è di 203,4milioni, di cui ben 77,4 per voci dal 2019 ad andare indietro fino al 2011 e, quindi, o irrecuperabili o a rischio prescrizione. Una prima domanda: “qual è la probabilità del loro incasso?” E, per favore, nessuno dica che c’è la copertura del Fondo Crediti Dubbi, perché la sua presenza evita che la eventuale cancellazione possa influire sul calcolo del Disavanzo, ma non copre il ‘vuoto’ dal punto di vista finanziario. Cioè, se non si dovessero incassare, mancherebbero comunque i soldi! Per le altre causali, come mutui, contributi, rimborsi ed altro, i Residui Attivi sommano per 252,8milioni a partire addirittura dal 1989. Quando c’erano le Lire. Su queste voci, neppure c’è la copertura del Fondo. E, quindi: “perché non si sono incassate essendo, in prevalenza, fondi Statali e Regionali?” In ogni caso, si deve dire che una certa pulizia è stata fatta con l’eliminazione di 35,7milioni di crediti dichiarati non recuperabili, mentre altri 67,3, salvo errore, sono rifluiti nel gruppo degli ‘insussistenti’. Almeno, così si legge nella Relazione al Bilancio. Sarebbe opportuno spiegare perché mai decine di milioni di crediti, pure certificati negli anni dai Revisori, adesso sono divenuti niente più che carta straccia. Comunque sia, ancora una volta risulterebbe disattesa la direttiva della Corte dei Conti in forza della quale tutti i Residui oltre i cinque anni debbono essere stralciati dalla contabilità anche per evitare che, considerati crediti vivi, si faccia ricorso all’indebitamento per compensare il ‘buco’ finanziario del loro mancato incasso. E, proprio su questo verte un altro aspetto che induce a riflettere. La presenza del Disavanzo, quale differenza tra uscite prevalenti ed entrate insufficienti, impone il ricorso all’indebitamento presso terzi per la copertura delle spese, cioè per il pagamento delle fatture ai fornitori. In pratica, il Debito si crea per finanziarlo ovvero, al contrario, il Disavanzo misura il maggior Debito che grava sul Bilancio per effetto proprio della sua presenza. Per questo, nella fase del rientro, il suo riequilibrio deve trovare conferma nella riduzione del Debito finanziario. Ora, se il totale dei prestiti del Comune a fine 2022, inizio del piano aiuti, era pari a 386,5milioni con un Disavanzo di 169,9, e quello a fine 2024 è di 362,1 contro 117,2, allora ci sarebbe stato un rimborso finanziario ’a soldi’ solo per 24,4milioni a fronte di un ripianamento ‘a numeri’ dichiarato in 52,7. Pur con le opportune approssimazioni, si tratta di una divergenza non secondaria che meriterebbe di essere approfondita perché, forse, anche attribuibile a calcoli contabili effettuati con più ‘fantasia’ rispetto ad un estratto bancario. Si dovrebbe pure chiarire meglio la destinazione delle somme in entrata per dimostrare che i sacrifici chiesti ai cittadini si trasformano nei vantaggi attesi. Senza dimenticare che, in presenza di un contributo del Governo per 70,2milioni sul Disavanzo di 117,2, il peso del rientro si riduce di fatto a soli 47,0milioni e sarebbero possibili immediate scelte di alleggerimento dell’imposizione, tuttora parametrata ad un indebitamento pari a ben oltre il doppio. Giusto per notizia, nel 2024 il prelievo pro capite, neonati compresi, è salito a 1.109,68 euro dai precedenti 1.076,69 (fonte: Relazione). Il risanamento finanziario rende assolutamente prioritario riflettere, più e meglio, su tempi e modi utili ad assicurare una equa distribuzione dell’austerità imposta dalle circostanze. Non solo. Sarebbe doveroso anche attribuire al documento di Bilancio la necessaria trasparenza nel rispetto dei principi di realtà, verità e certezza. Detto salvo ogni errore, ma con la convinzione di non essere in errore.

*Ali per la Città