L’arrivo di altre due navi da crociera ha alimentato una rinnovata eccitazione. Si è letto di ben 6.000 persone, tra turisti e membri degli equipaggi (ma sono scesi a terra anche loro?), rimaste entusiaste della bellezza della nostra Città. E, poi, che esse avrebbero portato nei loro cuori il ricordo dell’esperienza emozionante vissuta nei vicoli del Centro Storico dove “atmosfere autentiche” contribuiscono a rendere Salerno “un crocevia per gli appassionati di cultura, storia e tradizioni locali”. In verità, i numeri reali degli approdi non sembra siano confortanti, almeno rispetto agli anni scorsi e ad altre destinazioni dove si registrano crescite davvero significative. Su questo punto, però, è stato scritto che la statistica è fallace, perché confronta i valori attuali con quelli del passato mentre, qui, si deve pensare in chiave futura. Possibile. Ma qualche perplessità non può essere sottaciuta, soprattutto alla luce delle foto allegate, scattate nel Centro Storico in coincidenza con la dichiarata invasione. Non è necessario indicare i luoghi. Sono ben noti, ai cittadini che amano davvero la Città, il salto del Fusandola, via Tasso, il portone chiuso dei Giardini della Minerva, che dovrebbe riaprire a breve, le scalinatelle e i tanti vicoli della storia, oggi percorsi da rigagnoli indefinibili, la fontana ‘avvilita’ di Palazzo Copeta, ultima sede della Scuola Medica, le auto dappertutto, l’invasione di foglie e rami, le buste della spazzatura, la sporcizia imperante, anche per le deiezioni canine. E, poi, le pareti scrostate dei bagni pubblici, o i graffiti sui muri, o le colonne di spoglio scalfite e danneggiate, o le edicole votive scolorite e smunte, o i mascheroni sfregiati, o le fontane vilipese. Per queste ultime, in particolare, risultano davvero umilianti le condizioni di quelle di Piazza del Campo e di Piazza Abate Conforti. In ciascuna di esse, due delfini sono ‘morti’ soffocati. Dalle loro bocche non esce più neppure un rivolo. Eppure, almeno per la Fontana del Tenna, il Settore Mobilità del Comune aveva deliberato a fine Febbraio l’intervento di restauro affidando l’incarico ad una Architetta. L’importo dei lavori era stato definito in qualche migliaio di euro, salvo errore. Adesso, sarebbe doveroso dire perché non si è provveduto, come sarebbe egualmente doveroso spiegare ai poveri turisti giapponesi, saliti a piedi sul Castello, perché lo hanno trovato chiuso senza avviso. E, poi, a quegli altri che si sono trovate le blatte sotto ai piedi, perché non è stata effettuata la disinfestazione. Ma, di episodi deprimenti, ce ne sono stati altri. Basta leggere qualche pagina sul web. Così, invece di esprimere fantastiche valutazioni sui flussi in entrata, qualcuno si dovrebbe impegnare a chiedere singolarmente, a ciascun turista, se sia ripartito con dentro la gioia di un ricordo e di una emozione. Ci potrebbero essere delle sorprese. Le foto pubblicate non forniscono visioni distorte, dicono la verità su una Città piegata, piagata e ferita. Per questo, viene da chiedere a chi descrive una immagine improbabile: “quale vantaggio c’è nel nascondere la realtà sotto al tappeto”? E’ un comportamento equivalente a quello di chi, a seguito di una analisi medica infausta, decida di chiudere gli occhi e non reagire con forza e determinazione. Salerno non si salva se non assume piena consapevolezza della sua reale condizione e non riprende in mano il suo destino investendo nel recupero della sua storia, che rappresenta tuttora la sua principale risorsa. Ma, per essere quella che qualcuno dice già sia, è necessario partire da subito, per recuperare il tempo perduto. Con la situazione attuale, appare quantomeno sorprendente che ci si possa vantare della qualità della Città e illustrarla nelle Fiere internazionali di promozione turistica. E, quindi: “quali foto esponete e quali album offrite per dare l’immagine di una Salerno delle meraviglie, di una terra di bellezze, sottolineando anche la presenza di un Centro Storico di sorprendente valore”? Prima di dire, sarebbe opportuno fare. Questo commento è un grido di dolore, una richiesta di dignità, una manifestazione di amore per la Città. Ma, vuole essere, soprattutto, una esortazione a cambiare le logiche di indirizzo, facendo prevalere interventi volti a soddisfare i bisogni della gente comune, quella che lavora davvero, si sacrifica, paga le tasse, e non quelli ‘imposti’ da portatori di interessi particolari, che costano milioni, che non apportano alcun beneficio collettivo e, soprattutto, che impoveriscono l’intera Comunità accrescendone l’indebitamento. Per le foto pubblicate nei giorni scorsi, ai responsabili di questa rovina è stato rivolto l’invito a VERGOGNARSI tre volte. Adesso, sembra giusto chiedere di vergognarsi, una quarta volta, per la rappresentazione di un territorio che mostra di essere, nei fatti, ben diverso da quello reclamizzato. Perché il Centro Storico non esiste più, in questa Città. E’ solo un cumulo di degrado, di sporcizia e di macerie. VERGOGNA, quattro volte VERGOGNA. Ali per la Città, Gruppo Civico Futura Salerno, Associazione Civica Salviamo gli Alberi, Gruppo Civico
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