di Alessandro Turchi, presidente di Salerno Migliore
Il castello di Arechi è il convitato di pietra di una città che vanta un patrimonio storico e paesaggistico importante e che vorrebbe essere turistica ma non sa valorizzare le proprie attrazioni. Il castello che sovrasta la città e che dista meno di un chilometro in linea d’aria dal centro cittadino, dovrebbe essere il punto focale di un turismo che non può accontentarsi delle stantie Luci di artista, ma rimane una costruzione marginale e poco frequentata, pur potendo accogliere un turismo più ricercato rispetto a quello mordi e fuggi delle “luci” e disponibile a vivere esperienze culturali. Chiaro quindi che questa costruzione del VII secolo dovrebbe essere valorizzata e non relegata, come adesso, ad una attività residuale con apertura ad un pubblico improvvisato e ignaro. Salerno Migliore ha studiato le possibili soluzioni e, sempre nell’ottica di lanciare proposte e non lamentele, ha immaginato alcuni spunti di azione. Si dovrebbero realizzare percorsi di visita interattivi e multimediali, dedicati alla storia longobarda di Arechi II, alle tecniche di assedio e difesa del passato, alla vita quotidiana nel castello, magari con l’utilizzo della realtà aumentata e di video proiezioni, per rendere l’esperienza decisamente immersiva. Accanto a questi percorsi gli spazi dovrebbero essere utilizzati per rievocazioni storiche da svolgersi con regolarità e con il tema medioevale, rievocazioni di battaglie, tornei, mercati artigianali e spettacoli, per creare un’atmosfera unica e attirare un pubblico più ampio, incluse le famiglie. E poi mostre temporanee utilizzando gli spazi al chiuso e all’aperto disponibili, fotografia, scultura, arte contemporanea, per trasformare l’opera in un polo culturale dinamico. Oltre a queste attività, negli spazi presenti potrebbero essere allestite rappresentazioni teatrali, rassegne cinematografiche estive, festival, arricchiti dalla splendida vista panoramica su Salerno e sulla Costiera Amalfitana. Questa organizzazione dovrebbe costituire l’ossatura dell’offerta turistica “Castello di Arechi”, in una location che però non dovrebbe chiudere alle 17.00 come avviene assurdamente oggi. Ancora, si potrebbero organizzare degustazioni di prodotti tipici locali, cene a tema o aperitivi al tramonto, sfruttando la bellezza di un panorama mozzafiato. Si potrebbero prevedere tour guidati con attori in costume che interpretano personaggi storici (Arechi II, guerrieri, dame di corte), rendendo la visita più coinvolgente e istruttiva, soprattutto per le scolaresche e le famiglie. Il Castello merita di diventare un luogo simbolo di Salerno e un punto di riferimento per ogni turista che visita la città, ma perché questo si realizzi c’è la necessità di dotarlo di alcuni servizi, primo fra tutti la mobilità. I turisti spesso, quasi sempre, non arrivano in automobile e gli attuali autobus che arrivano sporadicamente al Castello non sono minimamente utilizzabili con regolarità. Vanno studiate soluzioni per rendere il Castello più facilmente raggiungibile, Salerno Migliore immagina una navetta dedicata che dal centro città (magari dalla stazione) possa velocemente accompagnare i viaggiatori fino a destinazione, su prenotazione o con intervalli ravvicinati. Spingendoci oltre si potrebbe anche pensare a una funivia, ma gli investimenti sarebbero forse fuori dalla portata. Ed i tempi lontani. Fermo restando che la mobilità rimane il primo ed imprescindibile elemento per valorizzare il monumento, andrebbero previsti anche dei punti di ristoro, per esempio una caffetteria che offra prodotti locali, un bookshop/merchandising con oggetti a tema storico e artigianale, per aumentare i ricavi ed offrire un servizio aggiuntivo ai visitatori. Infine una strategia di comunicazione e marketing, un sito web accattivante, profili social con contenuti di alta qualità che raccontino la storia e le attività del castello. E la collaborazione con le scuole, lanciando progetti didattici e laboratori anche per educare i giovani alla storia del loro territorio e fidelizzare il pubblico del futuro. Tutto questo dotrebbe prevedere accordi con operatori turistici, agenzie di viaggio e tour operator per includere il Castello di Arechi nei loro itinerari, promuovendolo come una tappa imperdibile della Campania. Ma la prima cosa è certamente la volontà dell’amministrazione, in questo caso Provincia e Regione, di trasformare un luogo oggi marginale in un “centro di esperienze” capace di offrire attività per ogni tipo di pubblico e di integrarsi pienamente nel tessuto culturale e turistico della nostra città. Ci sarà questa volontà?





