Salerno. Porta Ovest bloccata: mancano gli atti - Le Cronache Ultimora
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Salerno. Porta Ovest bloccata: mancano gli atti

Salerno. Porta Ovest bloccata: mancano gli atti

Porta Ovest bloccata perché mancano gli atti. La denuncia arriva dall’avvocata Claudia Pecoraro, vice presidente del Consiglio comunale di Salerno e Consigliera Comunale del Movimento 5 Stelle che, dopo svariati solleciti, ha ottenuto copia degli atti della Conferenza dei Servizi su Porta Ovest e dei relativi Pareri. L’amministrazione, fino ad oggi, ha raccontato che l’opera era bloccata perché non si è proceduto ad approvare in Consiglio Comunale la variante, con la scusa delle assenze in assise di Assessori o Presidenti di Commissioni, ma la verità è che mancherebbero gli atti che devono sorreggere il progetto e la sua validazione mancano! «Altro che “rinvio”: il progetto non poteva essere discusso, né tantomeno approvato, perché molto degli Enti interpellati per rendere parere hanno sollevato importanti criticità tecniche e procedurali. Non solo la mancanza del Piano del Traffico, già emersa all’indomani del Consiglio Comunale, sempre a seguito di un mio accesso agli atti, ma la mancanza dello Studio di Compatibilità Geologica sollevato dall’Autoritá di Bacino, la previsione della trasformazione di un’area in concessione alla Salerno Pompei Napoli srl senza aver neanche intavolato la richiesta di sottoscrizione di specifico atto convenzionale per porter operare, atto che a sua volta va sottoposto al vaglio e all’approvazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile – ha dichiarato la consigliera Pecoraro – Senza contare delle criticità sollevate da e-Distribuzione per la presenza sul tratto interessato di impianti elettrici di alto voltaggio che richiedono l’avvio di un’apposita procedura di spostamento mai avviata, stante la loro assoluta potenzialità nociva, o di quanto affermato nel parere rilasciato dalla Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile della Giunta della Regione Campania-sede Genio civile di Salerno, che sotto il profilo dell’autorizzazione sismica ha evidenziato come gli atti andavano inseriti e trasmessi a mezzo apposito portale con la procedura dedicata. Una procedura monca che non potrebbe superare nessun controllo serio». La consigliera di opposizione evidenzia che «tutto quello che emerge dalla lettura degli atti è una verità imbarazzante: gli enti interpellati hanno evidenziato criticità pesanti sotto il profilo sostanziale e difetti seri sotto quello procedurale, evidenziano, nero su bianco, che chi governa la città non ha prodotto la documentazione dovuta. L’attuale amministrazione si è completamente incagliata di fronte alle proprie mancanze, travolta dal peso di un progetto che non sta in piedi ab origine. Eppure si continua a recitare la parte di chi “va avanti”, quando in realtà si naviga a vista. La città, invece, sa benissimo che quella viabilità serve davvero: serve per rendere operativo lo sbocco delle gallerie, per liberare il porto dal congestionamento quotidiano, per evitare che mezzi pesanti e traffico locale si intreccino in un caos permanente. Ma davanti a un’esigenza così reale, ciò che riceviamo è l’ennesima dimostrazione della totale inadeguatezza dei soliti gregari del sistema di potere cittadino. Quando servono ingegneria, pianificazione e capacità, arrivano solo annunci e fotografie». E ancora: «Come avvocata e come rappresentante istituzionale è mio dovere ricordare che senza un progetto esecutivo completo, senza pareri acquisiti e conformi, senza gli elaborati richiesti dalla Conferenza dei Servizi, non è possibile imporre vincoli di esproprio né portare in Consiglio una variante urbanistica. Farlo significherebbe colpire proprietari e attività economiche con un atto privo di base tecnica e giuridica. Ubi ius, ibi remedium: dove manca il diritto, si impone il rimedio. E il rimedio, qui, è fermarsi, ridisegnare il progetto, rendendolo tecnicamente fattibile, e dire la verità alla città – ha aggiunto la vice presidente del Consiglio – Questa amministrazione continua a confondere la propaganda con la programmazione. Salerno, però, non può essere la vittima dell’improvvisazione. Merita opere reali, sicure, eseguibili. Merita serietà. Merita rispetto. Per questo oggi affermo con forza che la tutela dell’interesse collettivo non è negoziabile. E voglio lasciare alla città una frase che racchiude il senso di questa battaglia: Quando si antepone la propaganda agli interessi collettivi, si condanna la città al fallimento; solo trasparenza, consapevolezza ed una visione lungimirante possono permettere a Salerno di risollevarsi!».