
di Erika Noschese
Il Comune di Salerno ha subito un danno dal crollo di Piazza della Libertà, ragion per cui è in causa con il Consorzio Stabile Teckton, su cui pende una richiesta di risarcimento danni per 14 milioni di euro. È quanto scrivono, nero su bianco, l’ingegnere Massimo Natale e l’architetto Paola Valvo, rispettivamente funzionario Po e direttore del settore Ambiente, in risposta all’interrogazione presentata dal consigliere di Forza Italia Roberto Celano, che aveva chiesto delucidazioni in merito allo stato di conservazione di Piazza della Libertà. Il settore ricorda che la piazza è stata consegnata alla città alla fine del 2021, dopo i lavori di completamento definitivo di Piazza della Libertà, del sottostante parcheggio interrato e delle relative opere di urbanizzazione. I lavori, va ricordato, sono stati oggetto di differenti appalti, tra il 2010 e il 2018: per l’intervento A, nel 2010, c’è stato il consorzio Stabile Teckton; per l’intervento B relativo alle opere di urbanizzazione e la deviazione del Fusandola, la Comed; la pavimentazione affidata all’impresa Esa Costruzioni; il completamento del primo lotto della piazza (piazzetta Lungomare) alla Rti Samoa Restauri e Coop. Po.Ro Edile nel 2015; il completamento del secondo lotto (passeggiata est) alla Clp Costruzioni Società Unipersonale, sempre nel 2015 e i lavori strutturali di adeguamento e ripristino delle condizioni di sicurezza, nel 2018, alla Comes. Secondo quanto riferisce il settore Verde, Parchi e rete idrica, a seguito del crollo verificatosi nel 2012 che ha comportato il sequestro del cantiere da parte della magistratura, al Consorzio Teckton è stata contestata l’erronea esecuzione delle opere e per il ripristino il Rup ha disposto la rescissione del contratto. Ciò ha comportato lo stop di alcuni interventi come la pavimentazione, i cui lavori erano stati avviati ma non terminati, almeno fino al 2018, quando il Comune ha incaricato l’impresa Comes Srl per i lavori strutturali di adeguamento e ripristino delle condizioni di sicurezza. «Le lavorazioni avviate e non ultimate sono rimaste ancora sospese in quanto le disposizioni della Magistratura erano di eseguire esclusivamente le opere strutturali di messa in sicurezza – si legge ancora nella risposta all’interrogazione del consigliere azzurro. In tale intervallo di tempo, dal 2013, data del sequestro, al 2019, data di avvio degli ultimi lavori, l’area di Piazza della Libertà è risultata essere un’area le cui lavorazioni non erano ultimate, lasciate al degrado ed alle intemperie, oggetto di vandalizzazione e di abbandono. L’Amministrazione risulta parte lesa ovviamente di tale sviluppo delle cose ed è in atto un contenzioso con il Consorzio Stabile Teckton. La visione complessiva sull’opera deve necessariamente tenere conto di tale lunga fase temporale, che ne ha segnato il corretto funzionamento e l’ordinaria resa dell’opera pubblica Piazza della Libertà». Il settore ha poi voluto chiarire che «con l’esecuzione delle opere “Lavori di completamento definitivo di Piazza della Libertà, del sottostante parcheggio interrato e relative opere di urbanizzazione”, avviate nel 2019 ed ultimate nel 2021, si è operato, oltre che per assicurare il completamento delle opere non eseguite, anche per ripristinare le criticità rilevate dalle pregresse situazioni rappresentate, approvando e realizzando due perizie di variante di importo significativo». Dunque, la zona interessata dalle infiltrazioni nei locali non è stata eseguita durante l’ultimo appalto del 2019, così come la zona delle scale, al di sotto della quale è posto il locale quadri elettrici. «Le stesse sono state eseguite con il primo appalto dal Consorzio Stabile Teckton ed i lavori erano pressoché ultimati con l’esecuzione di tutti i cablaggi, le predisposizioni per l’alimentazione dei locali ed il posizionamento dei quadri stessi. L’Amministrazione ha subito, pertanto, un danno a seguito del crollo e di tutti gli eventi susseguenti e, come detto, è in causa con il Consorzio Stabile Teckton nei confronti del quale è stato chiesto risarcimento per circa 14 milioni di euro. Nel momento in cui si sono palesate nuove criticità nell’esecuzione, le stesse sono state quantificate e sono stati avanzati in sede di causa ulteriori richieste di risarcimento danni – hanno scritto ancora Natale e Valvo. Il raggruppamento Rtp Lotti & Associati s.p.A. / Bofil Arquitectura S.L., in qualità di progettista e direttori dei lavori, è chiamato in causa, per quanto attiene agli interventi avviati nel 2010, in virtù della responsabilità solidale con il consorzio appaltatore».