di Erika Noschese
Sono iniziate ufficialmente ieri le operazioni di sgombero in Piazza Cavour da parte della Parking Cavour, la società che avrebbe dovuto realizzare i parcheggi interrati prima che il Comune decidesse di interrompere il rapporto contrattuale per presunta inadempienza da parte dell’impresa esecutrice. Come documentato dal gruppo Figli delle Chiancarelle in un video pubblicato sulla loro pagina Facebook, dopo la rimozione di container e altro materiale avvenuta la scorsa settimana, ieri mattina la Parking Cavour ha avviato il recupero dei new jersey e delle recinzioni che delimitano l’area di cantiere di Piazza Cavour e del Lungomare. La società avrebbe potuto procedere già il 7 luglio, ma decise di attendere poiché il Comune non era ancora “pronto” a sostituire le barriere con le proprie. Nel frattempo, l’avvocato Paolo Romanelli, legale rappresentante della Parking Cavour, ha risposto alla diffida inviata dal Comune in merito al ritiro dei beni di proprietà, contestando il contenuto della Pec del 10 luglio, definendolo “infondata in fatto e in diritto”. Secondo Romanelli, “non corrisponde al vero la circostanza secondo cui il Comune di Salerno, a partire dal 18 aprile 2024, non sia nel pieno possesso dell’area di cantiere”, e contesta l’affermazione dell’ufficio comunale secondo cui tale circostanza sarebbe “pacifica”. La società ribadisce che, dalla data indicata, il Comune ha assunto il pieno ed esclusivo possesso dell’area, violando norme di legge, modificando lo stato dei luoghi e accedendovi senza preavviso né contraddittorio, comportamento tipico di chi esercita un possesso esclusivo. Parking Cavour contesta inoltre la presunta “pacificità” della situazione, sottolineando che l’ufficio comunale ha omesso di citare le osservazioni presentate dalla società nell’ambito dell’ATP. La società afferma di aver comunicato al Comune l’intenzione di avviare il recupero dei beni il 7 luglio, ma nessun rappresentante si sarebbe presentato. Il legale accusa gli uffici comunali di “confusione e negligenza”, ricordando che la società era pronta con operai e mezzi per ritirare le recinzioni, ma si è astenuta “per senso civico e per tutelare l’incolumità pubblica”, come si legge nella replica inviata a Palazzo Guerra. Romanelli ribadisce che “nessuno del Comune era pronto per la sostituzione della recinzione, per esclusiva negligenza degli uffici”. La Parking Cavour contesta anche le dichiarazioni dei vertici di Palazzo di Città circa presunti impedimenti, affermando che “nessuno ha mai impedito al Comune di Salerno, dopo il 18 aprile 2024, di intervenire nel cantiere”. La società sottolinea che ciò è evidente, vista la modifica del perimetro e la realizzazione di due “strade”, così come nessuno ha mai vietato l’ingresso per operazioni di pulizia, effettuate il 10 e il 12 maggio 2025 da Salerno Pulita, né ha ostacolato il sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale e dall’Asl Salerno il 30 aprile, avvenuto senza preavviso né contraddittorio. Infine, Romanelli ricorda che “gli unici divieti che il Comune – e per esso i dirigenti – avrebbero dovuto rispettare sono quelli imposti dalle norme di diritto e dalle regole processuali, che prevedono l’immodificabilità di un’area di cantiere sottoposta a Ctu durante la pendenza di un giudizio”. Secondo il legale, tali norme non sono state rispettate, e il Comune dovrà rispondere delle relative responsabilità nelle sedi giudiziarie competenti. La Parking Cavour diffida dunque il Comune dal procedere con un’attività di recupero coattivo dei beni di sua proprietà, ritenuta illegittima.






