La riproposizione del piano comunale delle alienazioni, esattamente come accaduto in precedenza, non trova riscontri favorevoli.
Dopo la valanga di ricorsi incassata la prima volta – alcuni dei quali sono ancora in fase di giudizio pendente dinanzi alla sezione locale del Tribunale amministrativo regionale, come quello relativo all’area di via Vinciprova (su cui pare sussista anche una sorta di vincolo di “utilità sociale”) – anche questo secondo tentativo di vendere i beni di proprietà dell’amministrazione comunale sembra destinato a suscitare numerose polemiche ed opposizioni.
Nella giornata di ieri sono stati i sindacati ad esprimere – così come fatto anche l’altra volta – le proprie perplessità in merito all’ennesimo tentativo di privatizzare quel po’ di beni pubblici ancora rimasti a Salerno.
In particolare, la vendita delle aree dell’ex cementificio, di via Vinciprova e di piazza Mazzini (il famoso lato interno di piazza della Concordia) – zone attualmente tutte adibite ad aree di parcheggio gestite da Salerno mobilità – comprometterebbe diverse situazioni tanto per quel che concerne i lavoratori della municipalizzata quanto per quel che riguarda una pratica questione di viabilità.
L’eventuale cessione delle aree individuate dal Comune, con la possibilità – per i nuovi proprietari – di realizzare nuove volumetrie nel cuore di Salerno (due anni fa, in piazza Mazzini, pare fosse prevista la nascita di un centro commerciale al posto dell’attuale parcheggio) , rischierebbe di comportare una vera e propria congestione del centro cittadino che resterebbe senze tre strategiche zone di sosta. Timori che furono avanzati anche in occasione della prima proposizione del piano di alienazione dei beni comunali.
Per i segretari provinciali di Filt Cgil (Amedeo D’Alessio), Fit Cisl (Sergio Galdi), Uiltrasporti (Gennaro Scarano) e Cisal terziario (Giovanni Giudice), la paventata vendita di queste tre aree, in merito a cui esprimono profonda preoccupazione, «è sbagliata e deleteria».
E i rappresentanti dei sindacati di categoria spiegano anche le motivazioni alla base delle loro perplessità in merito alla manovra voluta da palazzo di città.
«La vendita delle suddette aree, comporterebbe, infatti, non solo la perdita di circa il 50% degli attuali ricavi della Salerno Mobilità, con gravi ripercussioni sui lavoratori, ma penalizzerebbe anche il sistema di mobilità cittadina già fortemente deficitario» – dichiarano congiuntamente in una nota.
«Si tratta di una decisione dannosa ed inappropriata, rispetto alla quale, in data odierna (ieri per chi legge, ndr), abbiamo rinnovato una richiesta di incontro al Sindaco facente funzioni del Comune di Salerno Vincenzo Napoli».
(man)