di Giovanna Naddeo
Volti impietriti dal dolore di fronte al suo sorriso fresco e contagioso, un sorriso che illumina la prima del giornale poggiato dolcemente su fiori e maglia dell’Alma. Ogni parola o tentativo di conforto è vana. Il chiodo fisso è uno solo: “Perché, perché a lei?”. Nella giornata di ieri, in centinaia hanno affollato la chiesa e il sagrato della chiesa di “Santa Margherita e San Nicola del Pumpulo”, nel quartiere Pastena, per l’ultimo saluto alla giornalista e amica Marta Naddei. Puntuale alle ore 13, il feretro in legno chiaro sulle spalle dei giocatori dell’Alma Salerno Calcio a 5 ha varcato la soglia circondato dall’affetto e dalla profonda stima di parenti, colleghi, amici e di quanti leggevano avidamente il suo lavoro. «Un dono per l’intera comunità salernitana», come afferma don Sabatino Naddeo nel corso dell’omelia. «Marta era sempre attenta, vigile, in continua difesa della verità. Il suo lavoro, un pungolo, sempre pronto a sensibilizzare tutti a seconda delle occasioni, dall’attualità alla politica allo sport. Con profondo spirito di servizio, lei è entrata nelle cose perché noi potessimo capirle, con amore e passione». E poi: «La sua non era futile ricerca dello scoop, bensì promozione del vero». Poi, l’esortazione: «Dobbiamo rimboccarci le maniche come faceva lei. Marta, un autentico esempio da seguire». Al termine del rito funebre, animato per l’occasione da una ricca delegazione del coro diocesano, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, prende la parola. «Marta era una grande giornalista, apprezzata e stimata anche oltre i confini salernitani». Poi, la nota personale: «Ricordo la prima volta che la incontrai. Notai immediatamente i suoi occhi grandi e curiosi. Da lì è nata una grande amicizia. Prima di tutto, sapeva ascoltare». E poi: «Tutte le foto pubblicate sugli organi di informazioni e sui social network la ritraggono sempre sorridente e radiosa. Marta trasmetteva gioia, entusiasmo. Trasmetteva forza. Era ed è la nostra forza». Seguono le parole del direttore del quotidiano “Le Cronache”, Tommaso D’Angelo, che, nel rievocare il primo incontro con la sua “Martina”, ne esalta la tenacia e la caparbietà. La benedizione e l’ultimo bacio si svolgono all’esterno, sul sagrato. Un profondo applauso saluta il feretro prima che il corteo si diriga verso il cimitero di Salerno. Tanti i messaggi di cordoglio e di affetto rivolti alla famiglia Naddei e alla redazione de “Le Cronache e “L’Ora di Cronache”. «Il mondo dell’informazione salernitana perde una cronista di gran valore, una giornalista capace che con le sue inchieste aveva dimostrato di vivere con grande impegno civile la professione giornalistica». Così il coordinatore provinciale della Lega, Nicholas Esposito. «Una grave perdita per tutti noi. Riposa in Pace Marta».