Salerno. Nove mesi per una visita salva vita - Le Cronache Ultimora
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Salerno. Nove mesi per una visita salva vita

Salerno. Nove mesi per una visita salva vita

di Erika Noschese

Una persona malata di Sla costretta ad attendere mesi e mesi per una visita che potrebbe salvargli la vita. Da Salerno arriva l’ennesima storia di una sanità pubblica imbarazzante, vergognosa. La denuncia arriva da Patrizia Santoro, ostetrica dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona e presidente dell’associazione Salute Donna che, nei giorni scorsi, ha provato a prenotare l’esame polisonnogramma notturno per il marito, Francesco, paziente con SM in sedia a rotelle che ha problemi respiratori. Nonostante la gravità della situazione, la risposta sembra essere la stessa: le liste di attesa sono lunghe, la prima data utile è il 26 marzo 2026 a Polla, centro ospedaliero ben distante da dove risiede la famiglia. «Voglio ringraziare per la tanto decantata sanità di eccellenza che abbiamo in Campania. Tanto eccellente da non poterci curare, ringrazio tantissimo chi se ne occupa e attendo le votazioni per ricambiare il favore», ha dichiarato Patrizia Santoro, raccontando la storia attraverso i canali social. Un semplice tentativo di prenotazione ha svelato, ancora una volta, l’enorme voragine in cui versa la sanità campana, come dichiarato da Mario Polichetti, responsabile del Dipartimento nazionale Sanità dell’Udc. «Siamo alla follia – dichiara Mario Polichetti, responsabile del Dipartimento nazionale Sanità dell’Udc – Un paziente con una patologia neurodegenerativa e difficoltà respiratorie non può aspettare quasi due anni per un esame fondamentale. Il rischio che muoia prima della data prevista è reale. Questo è ciò che accade nella tanto decantata “eccellenza” della sanità campana». «Ma non succede solo all’Asl. L’Azienda Ruggi di Salerno – incalza Polichetti – rappresenta plasticamente il fallimento del modello sanitario imposto da Vincenzo De Luca. Una sanità che non cura, che allontana i cittadini dalle cure, che rende impossibile anche l’accesso ai servizi minimi essenziali. I numeri e i casi parlano chiaro: non è solo inefficienza, è una vera emergenza sociale. E mentre i pazienti aspettano o muoiono – prosegue – il direttore di presidio del Ruggi, Walter Longanella, continua a restare in silenzio sul presunto conflitto di interessi che coinvolge la sua famiglia, proprietaria di laboratori di analisi privati in provincia. Un silenzio assordante e imbarazzante per chi dovrebbe garantire trasparenza e tutela della sanità pubblica». Polichetti infine attacca anche l’ultima scelta al vertice della principale Azienda sanitaria salernitana: «La nomina di Ciro Verdoliva alla direzione del Ruggi, attualmente indagato per reati gravissimi, è l’ennesimo schiaffo ai cittadini salernitani. Un incarico attribuito in barba al buon senso, alla meritocrazia e al rispetto per le istituzioni. C’è un’intera provincia che chiede risposte e rispetto, e che saprà far sentire la propria voce quando arriverà il momento del voto». Sempre più spesso i pazienti sono costretti a rivolgersi ai privati per prestazioni sanitarie urgenti con liste d’attesa che sono sempre più lunghe e rendono impossibile accedere alle cure sanitarie in tempi rapidi.