Salerno. Mazza ucciso dall'ex pugile Luca Fedele - Le Cronache Ultimora
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Salerno. Mazza ucciso dall’ex pugile Luca Fedele

Salerno. Mazza ucciso dall’ex pugile Luca Fedele

Ucciso durante una lite, colpito da una serie di pugni al volto ha poi battuto violentemente la testa a terra. E’ morto sul colpo, nella tarda serata di venerdì, in un appartamento al rione Picarielli a Salerno, il 35enne di Angri Vincenzo Mazza. Il presunto omicida aveva detto agli inquirenti di essersi imbattuto in un ladro e durante la colluttazione l’aveva ucciso. Ma dopo una notte in caserma, durante la quale è stato sottoposto a interrogatorio, ieri mattina è stato arrestato e sottoposto a fermo il proprietario dell’abitazione: Luca Fedele, accusato di omicidio preterintenzionale. Ha 49 anni, è un ex pugile ed è noto per diversi precedenti penali. Non sono chiari dinamica e movente dell’omicidio. La vittima sarebbe arrivata venerdì sera casa del suo carnefice ma dopo poco avrebbe iniziato a discutere, poi la tragedia al primo piano di una palazzina popolare in via D’Annunzio, nella zona orientale di Salerno. Con molta probabilità, secondo le prime indagini, i due stavano facendo uso di sostanze stupefacenti. Tant’è che alcune dosi di droga sono state ritrovate nell’appartamento. All’improvviso è scoppiato un diverbio. Che da alterco verbale si è trasformato in scontro fisico. Il proprietario dell’appartamento avrebbe aggredito la vittima colpendo Mazza con diversi pugni al volto. Due, secondo una prima valutazione del medico legale, potrebbero essere stati letali. Il 35enne nativo di Nocera Inferiore e domiciliato ad Angri sarebbe crollato al suolo esanime, battendo anche con violenza la testa sul pavimento. La prima versione dei fatti fornita da Luca Fedele aveva rischiato di far deviare le indagini. Lui stesso, avvertendo i soccorsi, avrebbe sostenuto che c’era stato un tentativo di furto in casa. Aveva sorpreso il ladro, scagliandosi contro lui. Per difendersi, durante la colluttazione, lo avrebbe colpito. Ma le dichiarazioni dell’uomo hanno retto poco. I carabinieri del comando provinciale di Salerno sono riusciti subito a ricostruire la dinamica. Poi è stato trasferito in carcere. Poco prima di mezzanotte di venerdì, alcuni residenti della palazzina, avevano lanciato l’allarme ai soccorritori e alle forze dell’ordine. Sul posto, nel silenzio del quartiere della zona Picarielli a Torrione a Salerno, arriva una pattuglia del nucleo radiomobile dei Carabinieri e un’ambulanza: davanti a loro – all’interno di un appartamento al primo piano dello stabile, il corpo di giovane Mazza già privo di vita e per il quale non c’è stato nulla da fare, nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori. Nell’appartamento anche il suo aggressore: in un primo momento si era pensato ad un tentativo di furto finito in tragedia o di una lite, come raccontato da alcune persone che avevano sentito quanto fosse accaduto in pochi concitati minuti. Sul posto poi l’arrivo del pm di turno e i carabinieri per i rilievi del caso fino a notte fonda. Le indagini, serrate fino all’alba, e il conseguente accompagnamento in caserma del proprietario – in nottata – hanno permesso di chiarire in parte la vicenda che aveva assunto i contorni misteriosi. Omicidio preterintenzionale: questa l’accusa che pende sul capo di Fedele che lo avrebbe ucciso a mani nude. Le indagini, ora, dovranno fare luce sulle dinamiche e sulle motivazioni che hanno portato alla lite: si segue la pista della droga mentre l’appartamento dove è avvenuto il fatto è stato posto sotto sequestro. Probabilmente i due erano insieme, poi per questioni legate forse allo spaccio e al consumo di droga, sarebbe scattato il diverbio e la violenza che ha portato alla morte l’angrese Mazza, Domani la convalida del fermo e con ogni probabilità sarà conferito incarico per l’autopsia sul corpo del 35enne trasferito nell’obitorio dell’ospedale Ruggi di Salerno.