di Erika Noschese
Dopo oltre due anni di attesa, il Giardino della Minerva riapre le sue porte, restituendo a salernitani e turisti un pezzo pregiato del cuore storico della città. Il celebre orto botanico, strettamente legato alla storia della Scuola Medica Salernitana, si mostra oggi in una veste completamente rinnovata, frutto di importanti lavori di riqualificazione e ampliamento. Il progetto, avviato nel 2023, ha subito ritardi rispetto alle previsioni iniziali di un anno, ma il risultato è un ritorno alla sua integrità storica dopo ben 400 anni. Un’acquisizione fondamentale da parte del Comune di Salerno ha permesso di includere l’ultimo terrazzamento a monte del sito, di 740 metri quadrati, “dopo giusto 400 anni, ritorna al Giardino della Minerva”, ha sottolineato Paola Valitutti, presidente dell’associazione Erchemperto, ricordando come quest’area si fosse persa nel 1625. “Grazie, insomma, al Comune che ha avuto la lungimiranza e la forza di riacquistarlo”. I restauri hanno interessato gli intonaci danneggiati, le pavimentazioni e l’impianto di irrigazione. Inoltre, un piano di Palazzo Capasso, prima non accessibile, è stato restaurato e dedicato interamente alle attività didattiche dell’orto botanico. Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha espresso la sua soddisfazione per la riapertura: “Finalmente restituiamo alla città questo luogo di sogno, che è stato interamente ristrutturato, ripreso, rimodernato e allargato”. Napoli ha evidenziato l’importanza dell’ampliamento: “Noi abbiamo acquistato un ulteriore terrazzamento di oltre 700 mq che è stato opportunamente allestito a cominciare da noi”. Il Giardino, ha aggiunto, è “un luogo cospicuo per la nostra città, è un luogo dove anche di sera si potrà venire e godere oltre che della frescura del luogo di una vista eccezionale”. L’assessore ai lavori pubblici, Dario Loffredo, ha fatto eco al sindaco: “È il caso di dire finalmente. Arriveranno sicuramente piante da tutto il mondo e anche la ristorazione di Palazzo Capasso. Finalmente una sala a disposizione dei ragazzi, della didattica, dell’università e della scuola”. Loffredo ha anche anticipato l’illuminazione serale: “Venite anche di sera perché ci sarà il nuovo impianto di illuminazione qui”. Alessandro Ferrara, assessore al turismo del Comune di Salerno, ha ribadito l’importanza del sito: “Rappresenta l’emblema della città. Sapete benissimo cosa significa questa location”. Riguardo al costo del biglietto, fissato a sei euro, Ferrara ha chiarito: “è anche giusto che venga messo questo biglietto di sei euro, che possa poi permettere a tutti i turisti di entrare e vedere quello che c’è da vedere delle bellezze salernitane. Ritengo che sia un’iniziativa giusta, lodevole, anche perché ci sono dei servizi da mantenere, con dei costi da sostenere”. Ferrara ha anche collegato il Giardino alla sua valenza storica: “La storia salernitana ci insegna che i Giardini della Minerva rappresentano anche la scuola medica salernitana, e per noi è molto importante ed è anche giusto che si trasferisca questo concetto di qualità”. Si stimano 50mila biglietti all’anno, un dato che “significa anche verificare che flusso avremo. Lì potremo anche dire l’incidenza turistica che abbiamo sul nostro territorio”, ha concluso Ferrara. Luciano Mauro, direttore dei Giardini della Minerva, ha sottolineato l’importanza del luogo al di là della sua indubbia bellezza panoramica: “Ci sono voluti 2 anni e mezzo, però per fare questo luogo ci sono voluti 8 secoli e questa, secondo me, è la cosa più importante. Noi siamo in un orto botanico”. Mauro ha insistito sulla funzione didattica del Giardino: “Molto spesso, perché è bellissimo questo luogo, è un luogo panoramico, è un luogo che guarda tutto il Golfo di Salerno, ci si dimentica dell’importanza di questo luogo. Noi siamo, lo ripeto un’altra volta, un orto botanico”. Il Giardino, ha spiegato, ha il compito di “ricordare la grande storia della scuola medica salernitana. Cioè, in questo luogo noi mostriamo delle piante che sono fondamentali per conoscere e capire il funzionamento della terapeutica in ambito salernitano”. Il nuovo terrazzamento, ha aggiunto Mauro, “in uno spazio così piccolo come il centro storico, sono tantissimi, e ci danno l’opportunità di fare anche una grande vaseria nella parte alta”. Ha anche difeso la scelta delle pavimentazioni: “Noi abbiamo bisogno di pavimentazioni anche, perché gli orti, se voi andate nei grandi orti botanici storici, ci sono i luoghi dove ci sono delle pavimentazioni dove noi andremo a riprodurre le piante”. Il recupero del primo piano di Palazzo Capasso è un altro “intervento importante”. “Noi siamo il luogo della didattica. Lo ripeto fino alla noia: noi siamo un luogo della didattica. Qui ci chiedono decine di migliaia di ragazzi di fare attività didattica. A sud di Napoli c’è pochissimo: noi siamo deputati a fare la didattica, ma una didattica legata ovviamente a questi spazi. Quindi il primo piano sarà tutto quanto dedicato a questo, e quindi questo è un altro valore aggiunto che noi diamo al Giardino della Minerva che diventerà con questo intervento un vero e proprio giardino 2.0”. Con un mea culpa per i tempi, Mauro ha concluso: “Ci scusiamo tantissimo nei confronti dei salernitani che hanno atteso, io dico, veramente con una gioia immensa e ora stanno vedendo la riapertura. Il Giardino della Minerva oggi rinasce, ma rinasce realmente come un orto botanico”.





