Salerno. Chiusa la biblioteca ma la politica tace - Le Cronache Salerno
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Salerno. Chiusa la biblioteca ma la politica tace

Salerno. Chiusa la biblioteca ma la politica tace

La decisione dell’amministrazione provinciale di chiudere la biblioteca di via Laspro sembra non scuotere particolarmente la politica locale. A 24 ore dalla comunicazione ufficiale, infatti, nessuna dichiarazione, nessun intervento, nulla che possa spingere la Provincia ad accelerare i tempi perché c’è da dire che non per sempre ci si potrà nascondere dietro l’alibi di una carenza di fondi che oggi sembra distruggere solo la cultura ma mai, in questi anni, tocca le tasche (ad eccezione della Provincia, chiaramente, i cui esponenti non percepiscono soldi) dei nostri amministratori. Ad intervenire su questo aspetto è solo Gigi Vicinanza, segretario provinciale della Filp (Federazione Italiana Lavoratori Professionisti) Cisal, che esprime preoccupazione per i disagi che la chiusura comporterà, in particolare per i tanti liberi professionisti che utilizzavano la biblioteca come luogo di lavoro quotidiano. “Non possiamo ignorare l’importanza di questa biblioteca non solo come centro culturale, ma anche come risorsa fondamentale per molti professionisti che, da un mese, avevano trovato uno spazio ideale per svolgere il loro lavoro in tranquillità e con i giusti strumenti. La chiusura improvvisa è un duro colpo per tutti coloro che avevano organizzato le proprie attività in base agli orari di apertura recentemente estesi”, ha affermato Vicinanza. Il sindacalista sollecita risposte rapide da parte della Provincia di Salerno: “Chiediamo che vengano adottati interventi urgenti per risolvere le problematiche igienico-sanitarie e che venga programmata una riapertura tempestiva della biblioteca. È fondamentale che la cultura e i servizi ai professionisti non vengano sacrificati. La comunità salernitana merita di poter continuare a fruire di questo spazio di studio e lavoro. Le inchieste giudiziarie che attanagliano l’Ente di Palazzo Sant’Agostino non siano un alibi per immobilizzare il futuro di questo territorio”. La chiusura è stata disposta a seguito di un esposto anonimo che ha evidenziato una serie di criticità mai emerse in questo periodo.