Un’intensa attività investigativa, coordinata dalla Procura e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Salerno, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Alessandro Palo e Giovanni Milione. I due sono accusati di una lunga serie di reati che includono furto aggravato, indebito utilizzo di strumenti di pagamento, accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica e ricettazione. L’operazione, i cui dettagli sono stati resi noti nella mattinata di ieri dal Questore Giancarlo Conticchio e dal dirigente della Squadra Mobile, ha smantellato un sodalizio che avrebbe messo a segno ben 17 episodi di furto tra i mesi di luglio e settembre scorsi in danno di altrettante persone, prevalentemente nel territorio di Salerno. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale su richiesta della Procura. Il modus operandi degli indagati era caratterizzato da una fredda efficacia, mirata a colpire soggetti deboli nel momento della massima vulnerabilità. Le vittime prescelte, in maggioranza donne e spesso anziane, venivano avvicinate mentre si trovavano a bordo delle proprie vetture. Mentre uno dei due uomini le distraeva con la scusa di chiedere un’indicazione stradale, il complice si introduceva rapidamente nell’abitacolo per asportare la borsa della malcapitata di turno, appropriandosi così di denaro contante, ma soprattutto di carte di credito e telefoni cellulari, essenziali per la fase successiva della truffa. Il Questore Conticchio ha inquadrato il fenomeno con chiarezza, sottolineando l’impatto sulla sicurezza percepita dalla popolazione. Sulla natura del reato, il Questore ha infatti dichiarato: “Parliamo di criminalità predatoria: è quella criminalità che dà fastidio al cittadino. Il cittadino non si sente sicuro nel momento in cui uno entra nella propria macchina, sottrae la borsa, scappa via e subito dopo effettua operazioni di home banking”. La scelta delle vittime era tutt’altro che casuale. Gli inquirenti hanno evidenziato come il bersaglio preferito fossero persone che potevano offrire meno resistenza. Sulla selezione delle vittime, il Questore ha precisato: “Hanno scelto delle vittime cosiddette vulnerabili. La reazione di una persona anziana nel momento in cui veniva sottratta la borsa era molto più lenta, e questo li facilitava nello scegliere queste vittime vulnerabili”. Ciò che distingue questa serie di furti è la loro evoluzione in frodi informatiche complesse. Non appena entravano in possesso del telefono e degli strumenti di pagamento, gli indagati li utilizzavano per prelevamenti o pagamenti rapidi. Ma in diversi casi, sono riusciti a compiere il vero colpo grosso: introdursi abusivamente nei sistemi di home banking delle vittime. Attraverso tale accesso abusivo, gli arrestati disponevano bonifici di consistente entità su conti correnti o carte attivate ad hoc per riciclare il denaro. Questo meccanismo ha generato un profitto illecito stimato in circa 50.000 euro. Sull’ammontare dei proventi illeciti, il Questore ha confermato: “Un volume di affari di 50.000 euro è stato accertato dalla Squadra Mobile”. Il telefono cellulare, in particolare, si è rivelato la chiave di volta per le operazioni più gravi. Sull’utilizzo degli strumenti rubati, il Questore ha spiegato: “Il furto del cellulare, è stato lo strumento ideale per poter effettuare le operazioni di movimentazione bancaria”. A seguito di questi episodi, si è registrata una maggiore cautela da parte della cittadinanza riguardo all’utilizzo degli strumenti digitali. Sui pagamenti digitali, Conticchio ha osservato: “Parecchie persone si sono ravvedute nell’avere nel cellulare questo tipo di pagamenti e attività”. A margine della conferenza stampa di ieri, il Questore Conticchio ha voluto lanciare un accorato appello alla cittadinanza, invitando chiunque possa aver subito reati con modalità analoghe a farsi avanti e collaborare con le autorità. Sull’appello ai cittadini, il Questore ha sollecitato: “L’invito che faccio alle persone che hanno subito lo stesso tipo di reato è di recarsi alla Squadra Mobile per l’identificazione degli autori del reato”. Infine, il Questore ha fornito un utile consiglio di prevenzione, alla luce della crescente digitalizzazione dei servizi bancari. Sui rischi dei pagamenti tramite smartphone, ha raccomandato: “Un consiglio è di evitare di utilizzare il telefonino anche per abbinarvi carte di credito, in quanto questo rende la vita più facile a chi ha queste intenzioni”. Il provvedimento di arresto è ora al vaglio dei giudici competenti nelle fasi ulteriori del procedimento penale. L’operazione rappresenta un segnale forte delle istituzioni nel contrasto a forme di criminalità che minano la tranquillità e la sicurezza, soprattutto delle fasce più fragili della popolazione.





