di Marco De Martino
SALERNO – Sarà una festa sugli spalti ma sul terreno di gioco sarà una battaglia. All’Arechi questo pomeriggio all’insolito orario delle 17.15 andrà in scena un Salernitana-Bari che promette spunti interessanti. Mentre le due tifoserie stanno, già da ieri, celebrando il loro storico ed indissolubile gemellaggio, tra i più antichi e saldi d’Italia, le due compagini saranno impegnate in una sorta di spareggio per uscire dal limbo dela graduatoria. Mentre il Bari è lì nella tonnara di metà classifica a causa di una serie lunghissima di pareggi, ultimo in ordine di tempo quello subito in rimonta la settimana scorsa al San Nicola contro la Reggiana, la Salernitana è finora stata protagonista di un campionato del ‘’vorrei ma non posso’’. Dopo un inizio promettente, con le uniche due vittorie interne ottenute finora che risalgono ormai allo scorso agosto contro Cittadella e Sampdoria (entrambe ottenute con una rocambolesca rimonta nel finale di gara), i granata sono stati protagonisti di una indiscutibile involuzione in termini di risultati con un solo successo, ottenuto al Barbera di Palermo, a fronte di quattro pareggi e ben cinque sconfitte. Un ruolino di marcia che ha inevitabilmente messo in discussione la posizione di Giovanni Martusciello il quale, dal canto suo, continua a trincerarsi dietro la scusante delle prestazioni che, per la verità, finora si sono viste solo ad intermittenza. Quelli che si sono visti, e pure spesso, sono stati gli errori, individuali e di squadra, che hanno quasi sistematicamente compromesso il cammino settimanale di Amatucci e compagni. Una incompiuta, la Salernitana, che cerca per l’ennesima volta in questa stagione la gara della svolta. Lo sarà proprio quella con il Bari? Difficile a dirsi, vista l’imprevedibilità degli uomini di Martusciello e le tante assenze che limiteranno ancora una volta le scelte del trainer originario di Ischia. A Torregrossa, fermatosi ad inizio settimana, si sono aggiunti Sepe, Tongya e, proprio ieri dopo la rifinitura, Jaroszynski, vittima di un problema alla caviglia. Dentro dunque Njoh, Fiorillo e Braaf e conferma per il polacco Wlodarczyk, altro elemento che fa fatica a trovare la sua giusta dimensione in questa squadra e nel campionato cadetto italiano. In più ci sarà da fare i conti con un avversario quadrato, pericoloso, zeppo di ex (Radunovic, Mantovani e Pucino in campo, Bellomo in panchina) e che sarà accompagnato da più di cinquemila tifosi. Non sarà semplice, ma vista l’evoluzione della classifica, la Salernitana non potrà più concedersi passi falsi.