di Marco De Martino
SALERNO – «Sepe capitano è un segnale, Gigi lo conosco ha garanzie tecniche ma anche di comportamento. Ha avuto la fortuna di vivere in certi contesti e sa come ci si deve comportare all’interno dello spogliatoio. Per me è un portiere affidabile, un ragazzo perbene ed è giusto che sia un elemento importante per noi, al di là dei problemi che ha avuto con la piazza»: le parole di Martusciello, pronunciate al termine della prima amichevole stagionale della Salernitana contro il Delfino Curi Pescara, aprono alla permanenza di Gigi Sepe. Per restare il portiere dovrà necessariamente spalmare il pesante ingaggio percepito ma pare che, dopo il faccia a faccia con il ds Petrachi, le parti abbiano trovato un accordo. Insomma, Sepe potrebbe riprendersi la porta della Salernitana dopo un anno e mezzo.
LA PARABOLA DI SEPE Sepe è stato titolare quasi inamovibile con Davide Nicola, che due stagioni fa lo schierò titolare (preferendolo ad Ochoa) addirittura con i gradi di capitano nella disfatta di Verona che gli costò il posto di allenatore granata. Dopo l’esonero il portiere napoletano fu confermato solo nella prima uscita da parte di Paulo Sousa, contro la Lazio all’Arechi. Match che, a causa dell’errore commesso in uscita, che provocò il penalty poi trasformato da Immobile e nonostante un secondo rigore parato a Luis Alberto, segnò la rottura tra Sepe ed il pubblico granata. I fischi assordanti dell’Arechi, di fatto, chiusero l’esperienza in granata del pipelet: da quel momento infatti Sepe non scese più in campo neppure per 1’, con Sousa che nell’ultima sfida contro l’Udinese concesse a Fiorillo, il terzo portiere, la possibilità di difendere i pali della porta granata. Una decisione, quella di estromettere definitivamente il portiere, che fu però principalmente di carattere tecnico visto lo straordinario apporto di Memo Ochoa. Lo scorso anno Sepe finì in prestito alla Lazio senza però mai giocare neppure 1’ e perdendo addirittura il posto di vice Provedel a vantaggio del giovane greco Mandas. Ora Sepe è tornato e potrebbe non solo restare ma anche indossare i gradi di capitano granata.
KASTANOS A VERONA IN CAMBIO DI KALLON Petrachi può tenere Sepe ma deve assolutamente cedere almeno i pezzi pregiati per monetizzare ed iniziare ad acquistare elementi di categoria. Kastanos è promesso sposo del Verona che per abbassare la richiesta economica della Salernitana sta provando ad inserire delle contropartite tecniche. Dopo Lasagna è toccato a Kallon finire nella trattativa per portare il cipriota in Veneto. Anche la partenza di Bonazzoli sembra imminente, mentre per Dia la Lazio sta giocando al ribasso non favorendo di certo la positiva chiusura della trattativa. Per Pirola invece potrebbe rifarsi sotto l’Inter che sta per perdere il veronese Cabal, finito nel mirino della Juve.